12 marzo 2012

Alla Sgrena lo Stato fa schifo, quello stesso Stato che le ha salvato la vita pagando un prezzo altissimo


Sul caso dei due nostri militari arrestati e detenuti tra le stalle e le vacche sacre del carcere di Trivandrum, in India, si è detto molto e quasi tutto. Abbiamo messo in evidenza l’imbarazzante azione diplomatica messa in piedi dal prode GiulioMariaTerziDiSant’Agata e dal suo luogotenente Staffan De Mistura, il sottosegretario svedese-italiano pronto a gonfiare il petto perché ha ottenuto di “far tenere la divisa ai marò del San Marco”. Abbiamo anche scritto della sporca e vergognosa messinscena delle autorità indiane.
Quel che mancava a questa storia erano le parole di Giuliana Sgrena, che puntualmente sono arrivate: “L’Italia non sia arrogante e accetti che l’India possa giudicarli. Mi dà fastidio l’arroganza di uno Stato più forte verso uno più debole, perché se si fosse trattato di uno Stato più forte come gli Stati Uniti avremmo fatto valere la consuetudine della bandiera a nostro discapito”. Se fosse stato un militante armato di bandiera della pace a pronunciare queste frasi, non ci saremmo meravigliati. Sarebbe stato il consueto esempio di chi vive in mondi diversi dal nostro e che davanti alla dignità della patria e alla salvezza di un connazionale mette davanti i soliti concetti di pace universale e amore fra i popoli.
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Questo cesso di donna rappresenta tutto quello che c'e' di marcio nella mente di questi sinistrosi, sempre ad impartire lezioncine, terzomondisti ipocriti che amano pontificare dai loro comodi sofa'....

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