04 aprile 2012
PECHINO - Giro di vite cinese contro i social network, che ha portato oggi a sei arresti, la chiusura di 16 siti web e la sospensione dei commenti sui due principali servizi di microblogging, Sina.com Weibo e Tencent (t.qq.com). A quanto riferiscono i media di stato, le sei persone arrestate sono accusate di aver diffuso sin dal 19 marzo voci sull'ingresso di veicoli militari a Pechino e di un possibile rivolgimento politico. Voci che sono circolate in seguito alla rimozione, il 15 marzo, del leader del partito comunista della regione di Chongqing, Bo Xilai, fino allora considerato un'astro in ascesa della politica cinese, prossimo ad un alto incarico a livello nazionale. Un avviso sul popolare sito Weibo, una specie di Twitter cinese operato da Sina. com, avverte fin da stamattina che le funzioni d'inserimento di commenti saranno sospese per 72 ore. Un'analogo avviso su Tencent spiega che la sospensione avviene dopo che i suoi servizi sono serviti a diffondere «informazioni dannose» e che è stata ordinata una ripulitura dopo che «le voci e le informazioni illegali e nocive diffuse attraverso i microblog hanno avuto cattive ripercussioni sociali». Un portavoce del governo di Pechino, citato dall'agenzia stampa ufficiale Xinhua, ha reso noto che Sina e Tencent sono stati «criticati e puniti» per la diffusioni di voci. Il Quotidiano del Popolo, organo del partito comunista cinese, esorta oggi la popolazione a ignorare «i rumori esterni», i pettegolezzi e le voci.
(Via Leggo)
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