10 maggio 2012

Merkaiser



Appena conosciuto l’esito delle elezioni presidenziali che lo proclamavano Presidente della Repubblica, François Hollande si è affrettato a comunicare la notizia alla Cancelliera tedesca Angela Merkel, sollecitando un incontro per chiarire le rispettive posizioni in merito al tanto dibattuto tema della crisi europea. La Merkel ha subito aderito alla richiesta ed i due si incontreranno molto presto. Sembra tuttavia che la Cancelliera abbia tenuto a precisare fin d’ora che il governo tedesco non è disposto in alcun modo ad addolcire e tantomeno a rinunciare alla politica di assoluto rigore già decisa, rigore naturalmente applicabile soprattutto agli altri paesi dell’eurozona, a maggior gloria dell’economia del Reich Germanico.
Dopo aver tentato per ben due volte invano – ma a carissimo prezzo per tutti – di realizzare il progetto di dominare l’Europa con le armi, oggi la Germania cerca di raggiungere il proprio secolare obbiettivo con la finanza e grazie alle regole, da essa stessa fissate, che reggono la moneta unica. Già abbiamo detto che riteniamo che la costruzione dell’Euro sia mancante di solide basi e quindi destinata, come in effetti stiamo purtroppo verificando, a danneggiare certi paesi meno forti a tutto vantaggio di altri.
Ultimamente si era rafforzata, nell’ambito dell’eurozona, una specie di diarchia Francia – Germania, nella quale la Francia, affetta come sempre dalla retorica della “grandeur”, non si era accorta di svolgere il ruolo di comprimario, soggetto in sostanza al volere del partner più forte, rappresentato dalla Merkel, in veste di Kaiserina. L’elezione di Hollande, che a parole si dichiara contrario alla politica dell’eccessivo rigore, sembra aver scompaginato il precedente assetto, e appare difficile o per lo meno improbabile che il duo Francia-Germania torni a dominare d’amore e d’accordo, naturalmente con la Francia a fare solo l’accompagnamento alla musica tedesca.
In questa situazione si affaccia la possibilità che il ruolo di portamoccolo della Merkel sia assunto dal Gauleiter italiano, che non ha mai nascosto le sue simpatie e la propria sottomissione ai voleri della Cancelliera, al punto di definire il proprio incarico, dopo il suo primo incontro con la Merkel, come lo svolgimento dei “compiti a casa”. E si sa che i compiti vengono sempre assegnati dal maestro (in questo caso dalla maestra), cui si deve rispetto, ammirazione e deferenza.
Qualora questa ipotesi si verificasse, non crediamo che il Premier italiano riuscirà a far desistere la Cancelliera dai suoi bellicosi propositi, e del resto non ci sembra che questa ia la sua intenzione. Se ciò poi portasse al fallimento della dissennata costruzione dell’eurozona, come peraltro auspicato ormai da vari paesi, saremo costretti a subire un periodo di disordine finanziario ed economico e forse anche sociale ben peggiore dell’attuale e tutti ne usciremo perdenti, Germania compresa.
Il Bertoldo

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