02 maggio 2012

Rodomontate


La cronaca spicciola delle dichiarazioni e delle azioni pressoché quotidiane del professor Monti si arricchisce ogni giorno di nuovi elementi. In molte circostanze sembra che non solo prenda molto sul serio la fama attribuitagli di infallibilità, ma che non perda occasione di uscire platealmente dal suo ruolo di tecnico chiamato a riparare un motore in panne – che peraltro lui non sembra assolutamente in grado di far ripartire – per credersi veramente investito di un potere che il “popolo sovrano” non gli ha mai affidato. Talvolta poi, involontariamente, scivola nell’umorismo dell’assurdo.
Citiamo alcuni esempi. Recentemente ha affermato che il rigore – che lui interpreta sempre dal lato delle entrate e mai da quello delle spese – costituisce un elemento essenziale per la ripresa. Per tradurre in parole povere e con un esempio chiaro a tutti, il Professore crede che, togliendo la benzina dal serbatoio, la vettura andrà più veloce e più lontano.  Se fosse vero, sarebbe la scoperta del secolo, e la riduzione dei consumi di benzina consentirebbe l’introduzione di nuove e ben più significative accise. Umorismo dell’assurdo?
Fin dall’inizio del suo incarico il Premier ha affermato che il rigore era necessario per rimettere in sesto la nostra finanza pubblica, rilanciare il paese e soddisfare le esigenze manifestate dalla UE (in realtà quelle manifestate fra un sorrisino di compatimento e l’altro dal premiato duo Merkel-Sarkozy). Finora si è visto il rigore, ma non la ripresa. Soprattutto sconcerta il fatto che il nostro rigore, causa di sofferenze, disoccupazione e lutti, sia servito a versare ben trentacinque miliardi per il salvataggio della Grecia e in definitiva per limitare le perdite delle banche tedesche molto impegnate sui titoli greci. Il Professore ritiene veramente di essere stato chiamato al suo incarico per fare gli interessi della Germania? Se così fosse, perché il Presidente Napolitano non ha conferito l’incarico direttamente ad un portaborse della Cancelliera: forse per motivi linguistici?
Recentemente alcuni esponenti del PDL hanno proposto che chi è in credito nei confronti dello stato per forniture di beni o servizi possa compensare le tasse a vario titolo dovute con il proprio credito. Apriti cielo: il Professore ha severamente stigmatizzato la proposta come un incitamento all’evasione fiscale. Evidentemente, con tutta la sua scienza economica, non gli hanno ancora spiegato il concetto di compensazione fra debiti e crediti. Oppure, accettando la sua impostazione, dobbiamo giustamente ritenere che lo Stato, con le sue inadempienze, sia un soggetto che si sottrae maliziosamente ed illegalmente ai propri obblighi?
Altra boutade degna di nota: dovendo decidere dove ridurre la spesa pubblica, il governo dei tecnici ha deciso di nominare ben tre “tecnici” per cercare di risolvere il problema. La democrazia è stata commissariata, ed i commissari hanno deciso di farsi commissariare loro stessi: una nuova ed inedita versione della “catena di Sant’Antonio?
Ultima citazione (se ne potrebbero fare molte altre, ma alla fine il discorso verrebbe a noia): il Professor Monti, in risposta a chi chiedeva il rientro dei nostri militari in “missione di pace”, ha recentemente dichiarato che noi resteremo in Afghanistan anche dopo il 2014, per assicurare l’addestramento delle forze di sicurezza e militari locali. Domanda: come si permette di fare dichiarazioni che impegnano in un settore così delicato il nostro paese oltre il 2014, se la sua missione, strettamente legata alle contingenze attuali di crisi, avrà termine esattamente fra meno di dodici mesi? Ha forse ricevuto da qualcuno che preferisce restare anonimo l’incarico di restare in politica attiva anche dopo la fine del suo mandato, al fine di portare a termine il compito di ridurre l’Italia al rango di colonia?

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