21 maggio 2012

Suggerimenti



Uno strampalato progetto di incremento delle entrate dello stato, che ormai assomiglia ad una sterminata idrovora, prevedeva di tassare i possessori di cani e gatti. L’ingiustizia di un simile provvedimento è evidente a tutti. Perché limitare le tasse ai cani ed ai gatti e non, per esempio ai canarini, ai pappagalli, ai criceti, ai pesci rossi? E perché non applicare anche a questa imposta il principio della progressività sancito dalla Costituzione: un cane ed un gatto dovrebbero pagare più del doppio di un animale solo e così via.
Questa notizia suggerirebbe l’applicazione di una nuova tassa sui cretini: teoricamente essa dovrebbe produrre un gettito immenso, ma c’è un ma, in quanto l’evasione, bestia nera del governo, sarebbe altissima. Chi mai, e soprattutto i cretini, ammetterebbe spontaneamente di essere cretino?. Quindi non resterebbe che tassare gli intelligenti, rilasciando un certificato pubblico attestante in modo ufficiale che il soggetto è stato regolarmente tassato. Crediamo che una simile iniziativa eliminerebbe, quanto a questa imposta, ogni evasione: chi rinuncerebbe ad un attestato di persona intelligente? Fra i primi a pagare ci sarebbe certamente colui che ha proposto di tassare il possesso di animali da compagnia.
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Chi sostiene che il governo Monti, mentre è stato rapidissimo nel deliberare nuove tasse, sarebbe  molto meno diligente nel ridurre le spese, malgrado l’ingaggio di altri tecnici, dovrà ricredersi. Un progetto di legge di fonte governativa prevede che lo stato non risarcirà più i danni causati da calamità naturali, terremoti, inondazioni, frane, smottamenti e simili, lasciando ai cittadini l’onere di assicurarsi contro questi eventi. In sostanza lo stato si propone di sospendere un servizio pubblico – del resto in molti casi oggetto di sprechi e malversazioni – responsabilizzando i cittadini in merito.
Questo brillante inizio di riduzione delle spese pubbliche ci spinge a formulare alcuni suggerimenti, che vanno nel senso auspicato. Per esempio, perché non eliminare polizia e carabinieri, lasciando ai cittadini l’onere di assumere delle scorte, organizzare delle ronde, eccetera? E ancora, che senso ha continuare a spendere per la scuola pubblica, quando è possibile rivolgersi alle numerose scuole private? Fra l’altro si favorirebbe in tal modo il sorgere di molte nuove iniziative che promuoverebbe l’occupazione di coloro che dovessero lasciare l’insegnamento pubblico o le organizzazioni per l’ordine pubblico.
Senza contare che adottando le soluzioni suggerite – senza peraltro diminuire il carico fiscale – si potrebbe raggiungere rapidissimamente non solo il pareggio del bilancio ma addirittura dei consistenti surplus per ridurre il debito pubblico. In tal modo il Gauleiter Monti, delegato in Italia in rappresentanza del Quarto Reich, potrebbe affermare con soddisfazione che i “compiti a casa” sono stati felicemente portati a termine. Il susseguente fallimento del paese non sarebbe poi affar suo.
Il Bertoldo



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