22 ottobre 2012

Conquiste Rimandate

L’offensiva d’autunno per la conquista dell’Europa da parte del Quarto Reich della Cancelliera Merkel per il momento è fallita, grazie all’intervento dei rappresentanti di Francia e d’Italia.
Angela Merkel aveva infatti proposto la nomina di un super Commissario europeo, con l’incarico di controllare i bilanci dei singoli stati, dotato dell’autorità per intervenire direttamente qualora avesse riscontrato situazioni a suo parere (od a parere del suo mentore, verosimilmente la stessa Germania) non coerenti con le direttive dell’UE. In sostanza, la politica di bilancio, fiscale, finanziaria ed in definitiva economica di tutti i paesi europei dovrebbe essere in realtà definita da questo super controllore e da chi lo ispirerà.
A parte l’evidente tentativo di sottomettere la gestione di tutti i membri dell’Unione Europea al volere ed alle direttive del membro più forte, che non ha mai abbandonato le proprie mire egemoniche, malgrado i rovesci subiti per ben due volte nel secolo scorso, l’impostazione stessa della proposta riflette inequivocabilmente non solo la mentalità tradizionale di predominio di quel paese, ma soprattutto le convinzioni assolutamente dirigistiche assorbite dalla Merkel durante la sua formazione nell’ex DDR, di chiara matrice stalinista.
Non un accenno viene fatto, in questo progetto, ai principi base della democrazia, che tutti invocano continuamente, senza peraltro metterli in pratica in modo coerente. Già l’Unione Europea è una creazione del tutto autoritaria, in cui l’unico organo istituzionale a base elettiva è assolutamente sprovvisto di alcun reale potere: non si sente alcun bisogno di ulteriori doppioni.
Qualora la proposta venisse attuata ci si chiede: a che servirebbero i parlamenti nazionali? Sarebbero ridotti al rango dell’inutile Parlamento Europeo, palestre di discorsi inutili, ma estremamente costosi? In fondo, per attuare un maggior rigore nei conti pubblici, secondo la teoria Merkel, basterebbe abolire non solo i parlamenti, ma tutte le istituzioni elette col voto popolare: un enorme risparmio sia per i costi propri di queste istituzioni sia per l’abolizione dei costi dei “ludi cartacei”, come li definiva il defunto Duce, anche lui convinto di rappresentare, da solo, la volontà vera della nazione.
Resterebbe comunque ancora una forma particolare di democrazia, la Democrazia Popolare di non rimpianta memoria, che sembra essere l’ispiratrice ideologica di chi presenta simili aberranti  proposte.
 Il Bertoldo

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