26 novembre 2012

Redditometro


Da tempo per le aziende ed i lavoratori autonomi (professionisti, artigiani e simili) il fisco ha inventato un diabolico strumento chiamato “redditometro”. Il suo scopo sarebbe quello di verificare se la capacità contributiva di un soggetto coincide con quella calcolata dalle autorità fiscali in base a tutta una serie di parametri prefissati. Molto, anzi troppo spesso, questo strumento di lotta all’evasione porta a dei risultati aberranti e ad una lunga serie di contestazioni, ricorsi eccetera. Infatti quello che può essere vero per un soggetto non lo è per un altro: con gli stessi strumenti, lo stesso organico, gli stessi prodotti c’è chi prospera e chi fallisce. Per il fisco invece tutti devono comportarsi allo stesso modo.
Visto il successo per le casse dello stato ora l’uso di questo strumento viene esteso anche ai privati. Il principio cui si ispira è molto semplice: si tratta di verificare se i redditi denunciati sono compatibili con il tenore di vita dei singoli soggetti. Quindi la chiave fondamentale per il suo funzionamento consiste in un controllo severo delle spese, sia dirette (sostanzialmente gli acquisti di beni e servizi) sia indirette (godimento di abitazioni, seconde case, eccetera).
La domanda che sorge spontanea in una mente comune è: visto questo principio, perché non si procede a mettere a punto un  sistema che tassi le spese e non i redditi? La domanda è evidentemente oziosa, perché un sistema che tassa le spese già esiste, l’Imposta sul Valore Aggiunto (l’IVA), che con la sostanziale apparenza di una tassa sui consumi è in effetto una ulteriore tassa sui redditi.
Comunque resta il fatto che, per far funzionare il redditometro nel caso dei privati, è necessaria tutta una struttura capillare di controllo di quanto fanno i cittadini, una specialità ed una caratteristica degli stati di polizia. Occorre infatti minutamente verificare che nessuno cerchi di acquistare alcunché nascostamente, non tanto per non pagare l’IVA od ottenere uno sconto, ma soprattutto per tenere nascosti alcuni elementi del proprio tenore di vita, cosa ben più vantaggiosa in generale di un semplice sconto sul prezzo in quanto inciderebbe molto favorevolmente sulla determinazione del reddito da parte degli inquisitori.
Se si tratta di una brillante invenzione per scoprire gli evasori (i piccoli, s’intende, in quanto i grandi hanno mille modi per sottrarsi ai propri obblighi) lo dirà il tempo. Quello che finora è trapelato, ed è stato confermato dal dott. Attilio Befera, direttore di Equitalia, è che il sistema non funziona perché presenta molti errori di programmazione. A noi sembra che sia tutto un errore la sola idea di sgominare l’evasione fiscale adottando automatismi per definizione non sensibili alle diverse situazioni dei contribuenti. Comunque il dott. Befera ha annunciato che ci si comporterà con clemenza….

Il Bertoldo

7 commenti:

Nessie ha detto...

Ciao Mango, sei stato troppo carino con l'usuraio Befera (600.000 euro all'anno di stipendio). POi magari passa da me che ho fatto un pezzo al curaro contro quel redditometro, che oramai chiamano già "merdometro".

pietro ha detto...

Spero che nessuno si sia dimenticato che l'attuale redditometro è frutto al 100% della coppia Tremonti-Berlusconi, troppo comodo prendersela con l'esecutore e assolvere i mandanti.....

Nessie ha detto...

Sbagli di grosso Pietro: il merdometro è un vecchio arnese della premiata coppia Visco-Padoa Schioppa. Riesumata per la bisogna dagli abusivi di Palazzo.

pietro ha detto...

infatti se leggi bene io ho detto l'ATTUALE REDDITOMETRO, dato che il redditometro in sè è stato introdotto da Rino Formica nel 1990 con la collaborazione fattiva e indispensabile del sig Giulio Tremonti, allora parte dello staff del ministero delle Finanze.
L'attuale sistema è stato varato dal governo Berlusconi nel 2010 con l'introduzione dello SPESOMETRO, per cui tutti gli aqcuisti di valore superiore a 3600 euro compiortano una comincazione all'agenzia delle entrate con codice fiscale e tutte le informazioni sull'acquirente.
Un altra cosa introdotta dal glorioso governo Berlusconi è la presunzione di colpevolezza nel caso di contraddittorio con l'agenzia delle entrate PRIMA PAGHI e poi se hai ragione dopo 15 anni di trafila giudiziaria ti restituiscono il maltolto.
legge 122 del 30 luglio 2010

pietro ha detto...

infatti se leggi bene io ho detto l'ATTUALE REDDITOMETRO, dato che il redditometro in sè è stato introdotto da Rino Formica nel 1990 con la collaborazione fattiva e indispensabile del sig Giulio Tremonti, allora parte dello staff del ministero delle Finanze.
L'attuale sistema è stato varato dal governo Berlusconi nel 2010 con l'introduzione dello SPESOMETRO, per cui tutti gli aqcuisti di valore superiore a 3600 euro compiortano una comincazione all'agenzia delle entrate con codice fiscale e tutte le informazioni sull'acquirente.
Un altra cosa introdotta dal glorioso governo Berlusconi è la presunzione di colpevolezza nel caso di contraddittorio con l'agenzia delle entrate PRIMA PAGHI e poi se hai ragione dopo 15 anni di trafila giudiziaria ti restituiscono il maltolto.
legge 122 del 30 luglio 2010

Nobile di Treviso ha detto...

Ciao Nessie. Merdometro infatti. E pietro non posso che condividere son Nessie. Visco Padoa scoppia ti dice niente?

pietro ha detto...

Capisco che l'idea che dal punto di vista sostanziale i governi di Berlusconi siano stati assolutamente uguali a quelli della peggior sinistra, TASSA E SPENDI, sia difficile da accettare, anche se ci sono leggi disumane che portano la firma del Silvio basta mettere la testa sotto la sabbia....
Io non difendo Visco o Padoa Schioppa, ma non sapere neanche che il redditometro e del 1990, che allora Tremonti era nello staff che l'ha CREATO, come gli studi di settore introdotti dal primo governo Berlusconi nel 1994 ( che sono un altra forma di oppressione fiscale ) ma sopratutto mi sembra ridicolo fingere di non capire che chi aukmenta a dismisura la spesa pubblica con i più generosi aumenti di stipendio per i pubblici dipendenti degli ultimi 100 anni come ha fatto Berlusconi tra il 2001 e il 2006 con aumenti medi di 100 euro al mese ogni anno non ha fatto altro che scavare la fossa del debito grazie al quale siamo messi come siamo messi e crede ai contapalle in malafede sostenitori della possibilità di uscire da tutto con qualche tricchetto monetario ( uscita dall'euro & svalutazione ) spero che no scopra mai che bagno di sangue sarebbe....
IO nel frattempo avendo gestito i miei risparmi con bene in mente la chian su cui il silvio aveva portato l'italia ho guadagnato bene per cui adesso posso guardare tutto con un occhio disincantato.