Accade
in varie occasioni che, di fronte ad uno stato di salute precario o ad una
conclamata malattia, ci sia sempre qualcuno che per i più vari motivi, per attaccamento alla tradizione o per ostilità nei confronti dei composti della
chimica medica, o semplicemente perché non ha alcuna idea per la testa ma vuol
comunque non essere escluso, propone e magnifica i rimedi della nonna. Il tale
infuso di speciali erbe, i cataplasmi, e simili tradizionali, ancorché spesso
del tutto inutili rimedi.
E’
accaduto anche molto di recente ad un illustre malato, sofferente da tempo dei
più vari disturbi, tali da far temere ai vicini che potesse trattarsi di
malanno contagioso, tanto che vennero presi appositi provvedimenti contro
l’infezione, rimedi che, ahimè, non fecero che aggravare le condizioni
dell’infermo. Fu quindi deciso dal capofamiglia di rinunciare alle cure del
medico curante e di affidarsi ad un nuovo professionista, stimato docente
universitario, che si ritenne fosse in grado di applicare le più innovative ed
efficaci terapie messe a punto dalla moderna scienza medica
Il
nuovo sanitario si mise subito all’opera e, con somma meraviglia, ispirato
evidentemente da una sua (interessata…) ninfa Egeria, e probabilmente convinto
della saggezza dei nostri antenati, sottopose immediatamente il malato al più
antico dei trattamenti, già in uso presso i sumeri e gli antichi egizi: il
salasso, ma praticato in grande stile. Va ricordato che questo intervento negli
scorsi secoli veniva abitualmente effettuato dai barbieri, senza l’intervento
del medico.
Il
rimedio, applicato ad un organismo già indebolito di suo, provocò un ulteriore
aggravamento delle sue condizioni, con rallentamento dei processi vitali e
perdita di sostanza organica, cui il luminare credette di porre rimedio
applicando ulteriori salassi. La situazione è ormai molto grave, la prognosi,
anche a parere del medico curante, pur espressa con apparente ottimismo, non è
felice e si predicono tempi molto lunghi per un inizio di guarigione e la ripresa
delle necessarie funzioni vitali.
Non
è chiaro perché l’eminente cattedratico non abbia adottato altri rimedi,
peraltro suggeriti da molti, ed abbia deciso di attenersi alle pratiche dei
barbieri di una volta, con le gravi conseguenze che abbiamo ricordato.
Teniamo
a precisare che la storia raccontata è frutto di pura immaginazione e sia i
fatti che i personaggi citati non hanno alcun riferimento alla realtà ed ogni
somiglianza con fatti reali è frutto di semplice coincidenza.
Il Bertoldo
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