21 dicembre 2012

Bizzarrie


Nell’autunno dello scorso anno lo spread fece un’arrampicata memorabile, tale da raggiungere in novembre addirittura i 574 punti base. Ritenuto da molti, sia in Italia che all’estero, responsabile di una simile débacle, il premier Berlusconi fu forzato a dimettersi per essere sostituito da un governo di “tecnici” o sedicenti tali. In pratica si trattava di docenti universitari, banchieri, alti funzionari, con esclusione di ogni partecipazione di esponenti politici. Si proclamò che questa operazione, eliminando il principale responsabile del disastro, avrebbe ridato fiducia ai mercati.
Purtroppo l’agognato crollo dello spread non si verificò fino a quando la Banca Centrale Europea decise di immettere sul mercato miliardi di euro. Lo spread scese notevolmente, per poi continuare ad oscillare intorno alla quota 400. Lo scorso mese di novembre il PDL annunciò la propria decisione di togliere l’appoggio al governo tecnico subito dopo l’approvazione della legge di bilancio (oggi denominata legge di stabilità). Offeso da una simile dichiarazione il Presidente Monti dichiarò la propria intenzione di dimettersi senza attendere il voto di sfiducia. Richiesto di chiarire le proprie intenzioni future, si trincerò nel silenzio.
A questo punto l’ex premier Berlusconi annunciò che si sarebbe ripresentato alle elezioni come candidato Presidente del Consiglio, proponendo di mettersi da parte se a capo della coalizione “moderata” si fosse messo lo stesso Monti. Quest’ultimo invece sembra preferire una candidatura insieme allo spezzatino Casini-Fini-Montezemolo eccetera.
Possiamo così riassumere gli ultimi avvenimenti: Monti si è dimesso, e l’orco Berlusconi si ricandida premier, in antitesi a Monti. Morale, lo spread è sceso per la prima volta da lungo tempo sotto quota 300 e la borsa sembra aver ripreso fiato.
Le conclusioni che si possono trarre da questi avvenimenti sono tre. Innanzi tutto, non sembra che la causa dello spread sia stato il malgoverno di Berlusconi, dato che lo spread è calato in coincidenza con la sua decisione di ripresentarsi come candidato Premier. In secondo luogo, non si può neppure dire che a suo tempo lo spread è sceso alla notizia che Monti aveva assunto l’incarico di presiedere un nuovo governo, dato che lo stesso spread è sceso proprio in occasione dell’annuncio delle sue dimissioni.
 A questo punto, l’unica certezza che si può ricavare da queste considerazioni è che lo spread non risponde affatto ai movimenti della politica interna italiana ed al maggiore o minore fascino di chi la incarna, ma dipende da ben altri fattori: l’intervento della speculazione internazionale, le decisioni di alcune banche straniere (tedesche in particolare) di liberarsi di colpo dei propri investimenti in titoli pubblici italiani (o spagnoli, greci, portoghesi e così via), le più o meno fondate o cervellotiche stime delle agenzie di rating, gli interventi della BCE.
E’ quindi patetico il tentativo di attribuire il merito o la responsabilità dei movimenti di questo importante indice ai nostri modesti rappresentanti politici o “tecnici”. Essi sono sicuramente responsabili, invece, della gravissima recessione che imperversa nel nostro paese molto più che in altri paesi europei.
 Il Bertoldo

1 commento:

pietro ha detto...

Lo spread è solo un sintomo, come la febbre, può avere 1000 diverse cause ma come tutti i sintomi va preso sul serio, dire come ha fatto Berlusconi "chi se ne frega dello spread" è imbecille, so bene che l'italia era già come un malato di cancro debilitata e con una leggera febbricola, e la crisi ha SOLO amplificato i suoi problemi, ma credere che le banche tedesche si siano liberate dei titoli italiani per un fantomatico complotto come è sentito dire dai buffoni complottisti di ogni orientamento politico è ridicolo.
Lo dico perchè in base a mie valutazioni personali ho fatto esattamente la stessa cosa.
Nella primavera del 2011 ho venduto un po di BTP e comperato Bund, quando è caduto Berlusconi ho fatto il contrario, e putroppo ho dovuto pagare qualche migliaio di euro di tassazione sui capital gain.
La colpa di Berlusconi è stata di sottovalutare la crisi, di ripetere come un invasato che noi ne saremmo usciti meglio degli altri, era un evidente stupidaggine.
Chi ci mette i propri soldi non vuole sentirsi prendere per il sedere, se vede che le caose vanno male e sente un poltico raccontare palle in malafede la credibilità di quel politico va a zero, non è una questione di sovranità o di democrazia, è questione di dare un valore al frutto delle proprie fatiche....