12 dicembre 2012

I nostri Maro' continuano a marcire in India


Dopo dieci mesi, i due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre saranno costretti a passare il Natale in India? Il governo sembra convinto di no, ma la Corte suprema indiana, che deve decidere il destino dei fucilieri di marina fino a ieri non aveva ancora fissato alcuna udienza per la sentenza finale.
La linea del Piave del Natale a Kochi si avvicina e se i giudici non daranno ragione all'Italia, oppure se ne andranno bellamente in vacanza per le ferie che iniziano il 17 dicembre, per il ministro degli Esteri e della Difesa sarà una Caporetto. Ieri il responsabile della Farnesina, Giulio Terzi, ha festeggiato il ruolo chiave dell'Italia a livello comunitario in occasione del Nobel alla Ue, ma per i nostri marò l'Europa non si è stracciata le vesti. Nel frattempo in vista del Natale in Italia si moltiplicano le iniziative a favore di Girone e Latorre, da premi, collette e manifestazioni di solidarietà.
Nessuno sa con certezza se questa sarà o meno la settimana decisiva per la sorte dei marò trattenuti in India dal 20 febbraio con l'accusa, non ancora provata, di aver ucciso due pescatori mentre erano in servizio antipirateria.
Il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura ha annunciato che ci si aspetta «fermamente novità prima del 17 dicembre». Ovvero l'inizio delle ennesime vacanze per la Corte suprema. Terzi, da parte sua, ha ribadito che il «diritto è dalla parte dell'Italia» e che ci daranno ragione sulla giurisdizione e l'immunità. Tradotto significa che i due marò verranno processati in Italia e non India. L'ex comandante della Marina, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, che da pochi giorni è stato nominato capo di stato maggiore della Difesa aveva assicurato che per Natale Girone e Latorre sarebbero stati a casa. Da Kochi avrebbero già chiesto di preparare per loro nuovi passaporti.
L'intera vicenda è avvolta da una tale cappa di piombo che i marò, oltre che trattenuti dagli indiani, sembrano «prigionieri» degli italiani. «Abbiamo chiesto di intervistare Latorre e Girone mesi fa, per mostrarli nella loro quotidianità - spiega il giornalista Toni Capuozzo, che è stato a Kochi- . Ci hanno risposto di no per non irritare gli indiani. A questo punto mi viene da pensare che dieci mesi dopo il silenzio serva a coprire un bilancio non proprio lusinghiero di questa storia. Se poi torneranno a casa prima di Natale sarò il primo a prenderne atto». Domenica prossima il settimanale Terra!, che va in onda su Retequattro in seconda serata, dedicherà il programma ai marò con il titolo «Natale in India?». Purtroppo non è un cinepanettone, ma la triste realtà. Nella stessa puntata si racconterà la storia dei 500 alpini che sicuramente saranno a casa a Natale, dopo il ritiro da Bakwa, il fronte più duro in questi ultimi anni in Afghanistan.
Si diceva delle manifestazioni di solidarietà. A Frosinone la decima edizione del premio Bonifacio VII, che fu ritirato per primo da Giovanni Paolo II, è stata assegnata ai marò. Molti hanno raccolto collette per le loro famiglie e per i regali di Natale ai figli. Don Marcello, cappellano del reggimento San Marco, con l'appoggio di monsignor Enzo Pelvi, ha raccolto una donazione che i due devolveranno in beneficenza. In particolare, una parte della somma andrà a un'associazione che si occupa di bambini con il diabete. Un'altra parte dei soldi andrà alle famiglie di due commilitoni del San Marco deceduti. Pure l'Associazione nazionale paracadutisti per Natale ha pensato ai marò e altri gruppi di sostenitori organizzano messe per il loro ritorno a casa. Giorgio Maria Ranelli, uno dei fan in rete, lancia una nuova mobilitazione. «Boicottiamo l'India alla Borsa internazionale del turismo 2013 a Milano - si legge su internet -. Nonostante tutte le iniziative prese, i nostri marò languono ancora nel Kerala. A questo punto disperiamo di un rilascio a breve termine per Natale».

Il Giornale

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