06 marzo 2013

Dignita'


Durante la scorsa campagna elettorale molti fra i cosiddetti media internazionali hanno cercato di ficcare il naso (lungo come quello di Pinocchio) negli affari interni italiani, in smaccato sostegno dell’esimio Professore. Ma non si trattò solo dei mezzi di comunicazione stranieri – evidentemente istigati da certa stampa italiana ben nota per l’obbiettività e lo scrupoloso rispetto di chi professa idee diverse – ma anche alcuni esponenti politici, investiti di cariche pubbliche, tedeschi ed europei si comportarono alle stesso modo.
Una volta terminate le operazioni elettorali con i risultati noti, di nuovo si udirono commenti da parte di alcuni personaggi ufficiali tedeschi che qualificarono gli italiani di pagliacci (clowns per chi vuol essere linguisticamente alla moda). La cosa sembra piuttosto in contrasto con le ripetute affermazioni del governo ancora in carica e di molta stampa schierata a sinistra secondo cui, sotto l’illuminata guida dei “tecnici”, il paese avrebbe riacquistato quel prestigio e rispetto internazionali che il deplorevole governo di centro destra aveva trascinato nella polvere.
Il dignitoso e pavido “uomo in loden”, che tante entrature vanta in Germania, più come scolaretto diligente ed ubbidiente che come statista, non ha proferito parola. Può darsi che egli condivida l’opinione dei suoi mentori tedeschi (non si capisce se ciò per aver votato in massa Grillo e Berlusconi, o per aver votato, sia pure con molta moderazione, un raggruppamento che includeva Fini e Casini), ma, nella sua posizione di Presidente del Consiglio, una parola avrebbe dovuto e potuto dirla. Tutta la sua sicumera sembra svanita, forse per lo stordimento provocatogli dal KO inflittogli dagli elettori.
Lo stesso si dica del Ministro degli esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata, che s’è rinchiuso in un totale silenzio, evidentemente per il timore di sembrare troppo interessato alla difesa della dignità italiana. Sembra che tale comportamento gli sia particolarmente congeniale, come ha dimostrato in occasione della vicenda dei due marò.
Per lo meno il Presidente Napolitano, in visita ufficiale in Germania, non ha esitato a protestare, chiedendo “rispetto” per l’Italia e gli italiani e rifiutandosi di incontrare gli autori dell’insolente definizione.
Il Bertoldo

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