Allego un articolo da Krysalis.blog
A sei mesi dalle elezioni il quadro politico sta cambiando. Il Governo Prodi nel giro di pochi settimane ha bruciato il credito (già in partenza non eccezionale) di cui godeva dopo la tornata del 9 e 10 aprile. Ci attestiamo non oltre un 30%, press’a poco lo stesso indice di gradimento del Governo Berlusconi, ma con una sostanziale differenza. Nel caso del Cavaliere il dato si riferisce all’ultimo anno della legislatura, mentre nel caso di Prodi ai primi 150 giorni di attività. Il Governo di centrodestra ha mantenuto,infatti, per oltre due anni e mezzo un gradimento superiore al 45%. Insomma una bella differenza. Ma il dato più preoccupante per la coalizione del Professore viene dalle proiezioni di voto. Il Polo ad oggi staccherebbe l’Unione di oltre 3 punti percentuali avvicinandosi al 4% (il dato da noi calcolato è il 3,7%). I partiti del centrosinistra perdono tutti, in modo particolare Ds e Margherita, mentre Rifondazione Comunista sembra tenere. Uniti nell’Ulivo a stento raggiungerebbe il 30% ( si attesta sul 29,6%), le formazioni minori sembrano quasi scomparse. Sul versante opposto buone le prestazioni di tutti i partiti. Forza Italia cresce più vistosamente guadagnando 3 punti percentuali rispetto ad aprile (si attesterebbe sul 27%), An si irrobustisce superando il 13%, l’Udc sale all’8%, mentre la Lega si aggira tra il 5,5 ed il 6%. Mentre la sinistra tiene, come al solito, nelle regioni rosse, perde consensi al Sud dove sarebbe minoranza quasi ovunque (fatta eccezione in Calabria,mentre in Campania è pari col Polo), staccata dai 5 ai 7 punti percentuali in Puglia e di oltre 15 in Sicilia. Ma è il Nord la vera tomba di Prodi. In tutte le regioni (escluse le trascurabili Valle d’Aosta e Trentino) la Casa delle Libertà avanza, talvolta in modo eclatante. Da Piemonte, Lombardia e Veneto provengono segnali assai inquietanti per l’Unione ( sotto dai 6 agli 8 punti percentuali in media). Senza il consenso delle regioni settentrionali non si governa. Un brutto incubo per il Presidente del Consiglio. Infine una curiosità. Visitando il sito: www.sondaggipoliticoelettorali.it/data si può notare un drastico calo delle indagini statistiche sull’umore degli elettori da sei mesi a questa parte. Che agli istituti di sondaggi (quasi tutti di sinistra) non convenga più proporre numeri? Non sempre veritieri tra l’altro…
Nota: i dati sono ottenuti da una combinazione di studi statistici provenienti da diversi istituti (Ipsos, IPR, Ekma, Euromedia).
1 commento:
grazie di tutto mango...noi festeggiamo il primo anno di blog...se ti va lascia un messaggio su Krysalis..un abbraccio,kyle
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