06 ottobre 2006

Le promesse della sinistra

Un articolo di Augusto Fei
Il programma del centro sinistra, composto di ben oltre duecento pagine, in modo da essere illeggibile ed incomprensibile ai comuni mortali, comprendeva una quantità di affermazioni.
Esse sono state ovviamente riprese durante la campagna elettorale da tutti i principali leaders, ed in particolare da colui che venne poi nominato presidente del consiglio.
Nel programma si dichiarava che non si sarebbe imposto al paese un ulteriore aggravio degli oneri fiscali, che erano stati il cavallo di battaglia della precedente maggioranza (secondo la sinistra). Si dichiarava che il paese era allo sbando a causa dell’impoverimento crescente dei cittadini e dello stato miserando in cui il centro destra aveva lasciato le finanze pubbliche. Si dichiarò che mai ed in nessun caso militari italiani sarebbero più stati inviati in paesi esteri, e che quelli che già vi si trovavano sarebbero stati rapidamente rimpatriati. Si promise un contributo di ben 2.500 euro per ogni bambino o ragazzo di età inferiore a 18 anni. Si preannunciò la diminuzione immediata del “cuneo fiscale” di ben 5 punti. Si promise, contrariamente a quanto secondo le sinistre sarebbe avvenuto durante il governo del centro destra, eterna fedeltà alla UE, alle sua direttive ed ai propri partners europei.
In realtà cosa è successo ? La legge finanziaria in preparazione prevede un pesante aumento delle tasse, sia direttamente sia indirettamente, attraverso il taglio dei contributi agli enti locali, che si vedranno così costretti ad appesantire la propria fiscalità. Si è scoperto che le entrate fiscali sono sensibilmente aumentate grazie alla legislazione del governo precedente. Si sono inviati soldati in Libano, con gran strepito di fanfare. Non si è visto nulla per i minori. Il cuneo fiscale verrà ridotto “quando si potrà”. Si fanno dichiarazioni internazionali in contrasto con la politica della UE (riarmo della Cina, lotta al terrorismo) e si ridicolizza la dichiarazione della UE che l’IRAP è una imposta illecita secondo le direttive europee.
Si è forse trattato di un caso di pubblicità ingannevole ? E chi è responsabile dell’inganno ?

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