E’ inutile affannarsi: i dati parlano chiaro. Il nostro Paese perde colpi a livello di qualità di prodotti, come dimostra la discesa delle esportazioni. A ottobre, secondo i dati Istat destagionalizzati, le importazioni sono cresciute dello 0,1% mentre le esportazioni sono diminuite del 3,5%.
Nel periodo gennaio-ottobre, il deficit commerciale accumulato ha raggiunto quota 18.947 milioni, ben maggiore del passivo di 7.895 milioni dei primi dieci mesi del 2005. Al netto dei minerali energetici (petrolio e gas), la bilancia commerciale verso i paesi extra Ue risulterebbe in attivo per 22.125 milioni, ma nello stesso periodo del 2005 – annus horribilis per l’economia italiana che ha permesso alla sinistra di gridare al “declino” – il surplus era stato leggermente superiore, pari a 23.151 milioni.
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