12 gennaio 2007

Il ministro clonato



Un articolo di Claudio Borghi
La guerra dei cloni e' iniziata e non lo sapevamo. Altro che x-files e guerre stellari, il nemico e' fra noi e non ce ne eravamo accorti fino a ieri mattina, quando il vero Padoa-Schioppa e' scappato dal pianeta prigione in cui era stato sinora rinchiuso ed ha scritto una lettera al "corriere".
Panico al ministero dell'economia: il clone maldestro progettato da Bertinotti e Diliberto pare si sia asserragliato nell'ufficio che ha astutamente usurpato al vero Padoa-Schioppa e si stia preparando ad una strenua difesa biascicando: "resistere, resistere, resistere!". Visco, che segretamente ne teneva il radiocomando, si dice che sia stato visto aggirarsi preoccupato nei corridoi del ministero con un cacciavite in mano. Deaglio sembra sia gia' stato allertato per confezionare un documentario dove si dimostra inequivocabilmente che il Padoa-Schioppa che ha mandato la falsa lettera al "corriere" e' Berlusconi travestito... Nel frattempo il Sismi e' sulle tracce del vero Padoa-Schioppa per riportarlo in catene da Prodi e chiudere l'incidente,cosi' che la procura di Milano possa aprire un fascicolo contro ignoti per procurato allarme e insabbiare tutto in qualche sicuro faldone. Peccato: il vero Padoa-Schioppa avrebbe potuto giocare meglio le sue carte, invece cosi' e' stato scoperto subito e avra' le ore contate. Come si fa a scrivere che i mali dell'Italia sono: "poca flessibilita' nell'impiego pubblico", "poca voglia di eccellere", "contratto di lavoro inflessibile", "l'impiegato pubblico non puo' essere trasferito" e "nessuno controlla se va o no al lavoro", "due mesi all'anno di vacanza per i magistrati (!!!)" e via di elenco? Come si spera di affermare, senza essere preso in castagna, che bisogna far prevalere: "chi vuole perseguire l'eccellenza, superare i migliori, fare dell'Italia un paese attraente per scienziati, ricercatori di talento, artisti"? Povero Padoa-Schioppa... Mentre lui era recluso nel pianeta prigione, il suo clone malvagio, radiocomandato da Visco, si esibiva in provvedimenti che non avrebbero sfigurato nell'Urss di Breznev, dando la caccia all'eccellente e al virtuoso per tentare di ingraziarsi proprio l'impiegato assenteista, il magistrato e quanti altri sono mantenuti dalla multiforme macchina statale. Mentre lui languiva, un altra persona, con la sua faccia, proponeva provvedimenti che non duravano lo spazio di un mattino da quanto erano sballati. Mentre lui preparava lettere al "corriere" qualcuno che usurpava il suo nome brigava per far piangere gli onesti che dichiaravano alti redditi per varare assunzioni di massa senza meriti e concorsi. Bisognava capire che qualcosa non andava gia' dai primi giorni di insediamento del governo: forse hanno fatto giurare il povero economista e poi, neanche il tempo di riporre la penna, lo hanno fatto sparire per sostituirlo con il replicante comunista. Solo cosi' si spiega come quello che sembrava Padoa-Schioppa avesse potuto sin da subito sconfessare la commissione che lui stesso aveva incaricato di controllare i conti pubblici e che diceva che erano in ordine... Solo cosi' si spiega come non avesse potuto notare che Visco, evidentemente troppo occupato a giocare con il radiocomando, se ne usciva con provvedimenti risibili come l'iva pluriennale retroattiva sugli immobili o la tassa di soggiorno.
Povero vero Padoa-Schioppa: ha scelto il giorno sbagliato per scappare: se quella lettera l'avesse scritta il primo d'aprile invece che alla befana, avrebbe avuto qualche speranza di passare inosservato... Temiamo invece che cosi' facendo lo riacciufferanno in poche ore, lo riporteranno sul pianeta prigione e questa volta butteranno le chiavi.

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