Scritto da Alessandro Corneli
Ieri, il sostituto Procuratore generale di Milano, Piero De Petris, ha chiesto la condanna di Silvio Berlusconi a cinque anni al termine della sua requisitoria nel processo d'appello per la vicenda Sme. La condanna a cinque anni chiesta per corruzione in atti giudiziari in riferimento al cosiddetto bonifico Orologio. Si tratta di 434 mila dollari che, da un conto riconducibile alla Fininvest, sarebbero giunti all'ex capo dei Gip di Roma Renato Squillante, attraverso un conto di Cesare Previti. Secondo De Petris, “Berlusconi è stato il motore primo in questa vicenda”.
Complimenti: conosce Aristotele e Dante.
Il processo ricomincerà il 30 marzo. Un’altra udienza è stata fissata per il 20 aprile. Un mese prima delle elezioni amministrative.
Se ai magistrati viene tolto il biscotto di vallettopoli, imbavagliando per di più la stampa, viene lasciato libero campo di rosicchiare l’osso berlusconiano.
Non dimentichiamo di essere in un Paese libero dove c’è una Magistratura indipendente.
Commento di Giulio Tremonti: “Cinque anni per la Sme? Se li meritava Prodi”.
Malizioso Gianfranco Rotondi: “Siamo stanchi di ripetere una cosa ovvia: Berlusconi rimonta, i giudici si mettono all'opera. Non crediamo ad una parola delle scartoffie che vengono addebitate a Berlusconi con la richiesta di condanna a cinque anni per il processo Sme. Anzi, grazie ai signori giudici perché più martirio ci danno più voti ci regalano. Manca solo che si accusi Berlusconi anche delle Torri Gemelle perché nessun assalto giudiziario può distrarre gli italiani dal fallimento di Prodi”.
Sandro Bondi con il cuore in mano: “Sento il dovere in nome del primo partito italiano di rivolgere l'invito al Capo dello Stato e ai vertici delle istituzioni democratiche a tener conto del fatto che siamo di fronte ad una continua, incessante, impressionante, decennale persecuzione politico-giudiziaria contro l'esponente politico prima presidente del Consiglio e oggi leader dell'opposizione”.
Per Fabrizio Cicchitto, “l’uso della leva giudiziaria a fini politici, che da più di dieci anni rende particolarmente duro e drammatico lo scontro politico in Italia”.
Ieri, il sostituto Procuratore generale di Milano, Piero De Petris, ha chiesto la condanna di Silvio Berlusconi a cinque anni al termine della sua requisitoria nel processo d'appello per la vicenda Sme. La condanna a cinque anni chiesta per corruzione in atti giudiziari in riferimento al cosiddetto bonifico Orologio. Si tratta di 434 mila dollari che, da un conto riconducibile alla Fininvest, sarebbero giunti all'ex capo dei Gip di Roma Renato Squillante, attraverso un conto di Cesare Previti. Secondo De Petris, “Berlusconi è stato il motore primo in questa vicenda”.
Complimenti: conosce Aristotele e Dante.
Il processo ricomincerà il 30 marzo. Un’altra udienza è stata fissata per il 20 aprile. Un mese prima delle elezioni amministrative.
Se ai magistrati viene tolto il biscotto di vallettopoli, imbavagliando per di più la stampa, viene lasciato libero campo di rosicchiare l’osso berlusconiano.
Non dimentichiamo di essere in un Paese libero dove c’è una Magistratura indipendente.
Commento di Giulio Tremonti: “Cinque anni per la Sme? Se li meritava Prodi”.
Malizioso Gianfranco Rotondi: “Siamo stanchi di ripetere una cosa ovvia: Berlusconi rimonta, i giudici si mettono all'opera. Non crediamo ad una parola delle scartoffie che vengono addebitate a Berlusconi con la richiesta di condanna a cinque anni per il processo Sme. Anzi, grazie ai signori giudici perché più martirio ci danno più voti ci regalano. Manca solo che si accusi Berlusconi anche delle Torri Gemelle perché nessun assalto giudiziario può distrarre gli italiani dal fallimento di Prodi”.
Sandro Bondi con il cuore in mano: “Sento il dovere in nome del primo partito italiano di rivolgere l'invito al Capo dello Stato e ai vertici delle istituzioni democratiche a tener conto del fatto che siamo di fronte ad una continua, incessante, impressionante, decennale persecuzione politico-giudiziaria contro l'esponente politico prima presidente del Consiglio e oggi leader dell'opposizione”.
Per Fabrizio Cicchitto, “l’uso della leva giudiziaria a fini politici, che da più di dieci anni rende particolarmente duro e drammatico lo scontro politico in Italia”.
2 commenti:
la magistratura rossa, in Italia non conosce nè ora legale nè ora solare...ma arriva sempre puntuale!
un saluto...
una vergogna tutta italiana!
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