Il Ministro Padoa Schioppa ancora una volta dimostra di essere incoerente ed estremamente permaloso: insulta tutti, ma non ammette critiche nei propri confronti. L’ultimo episodio riguarda la pesante stroncatura della bozza di DPEF da parte sia della UE che del Fondo Monetario. Lui, che fino a non molto tempo fa, come membro del Consiglio della Banca Centrale Europea, era (o si professava) rigido custode dell’ortodossia finanziaria, oggi accusa di estremismo fondamentalista gli organismi internazionali che si permettono di criticare il suo operato, non certo in linea con gli impegni assunti in campo internazionale dal nostro paese. Evidentemente non ricorda la massima latina “pacta sunt servanda”.
A dire il vero, date le prove di insipienza che ha più volte mostrato, c’è da credere che l’autore dello sciagurato provvedimento non sia lui, che si è verosimilmente limitato a scrivere sotto dettatura della sinistra estrema, ma qualcuno che, in caso di disaccordo, ha minacciato di mandare tutti a casa: cosa che evidentemente lo preoccupa, come del resto preoccupa tutti i suoi colleghi. E’ chiaro che non si sente di andare in pensione, anche se ha da tempo superato i cinquantasette anni di età ed i trentacinque di contributi: forse perché non godrebbe dell’aumento di trenta euro mensili (lordi) promessi ai pensionati a basso reddito.
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