Credo che Alessandro Corneli ancora una volta, e' "spot on" con questo suo articolo:
Agli ordini dei sindacati. Alle ore 22 di ieri sera il governo ha convocato i sindacati per cercare di fare l'accordo sulle pensioni e portare l'intesa oggi in Consiglio dei ministri.
Da parte sindacale è stato detto che i partiti della maggioranza non avevano raggiunto un accordo, soprattutto per le resistenze di Rifondazione.
La proposta di partenza dovrebbe essere di portare l'età di pensionamento di anzianità a 58 anni nel 2008 e poi arrivare a quota 96 tra età e contributi nel 2010 e poi crescere ulteriormente nel 2012. E' possibile che la mediazione con il sindacato si trovi però a quota 95 nel 2010.
Comunque vada, un fatto è certo: l’interlocutore di Prodi sulla definizione di una legge dello Stato è il sindacato. La scelta del sindacato sarà accettata – salvo sorprese – dai partiti dell’ala sinistra dell’Unione, e forse anche dagli altri.
Non bisogna infatti dimenticare che i sindacati sono molto più forti dei partiti: hanno milioni di iscritti e soprattutto molti soldi. Sono quindi in grado di condizionare i partiti della sinistra. Quanto basta a Prodi.
Commento – riferito – di Berlusconi: “Stanno implodendo su tematiche simili a quelle che portarono alla crisi nel '98”.
Commento di Pier Ferdinando Casini: “In Italia serve un governo di salute pubblica. Serve una legge elettorale che consenta alle persone ragionevoli di mettersi assieme a risolvere i problemi del Paese, altrimenti non si risolveranno mai. La politica deve riacquistare capacità decisionale. Questo governo è un morto che cammina. Se ne vada al più presto, perchè più resta e più alimenta il discredito della politica”.
Casini questa volta ha ragione: un governo che prende ordini dai sindacati è un morto che cammina.
Intanto la Camera, ieri, con voto di fiducia ha approvato quel “tesoretto” che il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, ha detto pochi giorni fa che non esiste.
da GRRG.it
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