24 settembre 2007

La Birmania e' sull'orlo della guerra civile

20,000 persone guidati da monaci e monache buddisti hanno protestato ieri a Yangoon contro la giunta militare, chiedendo la liberazione del leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi e altri prigioneri politici, e la riduzione dei prezzi dei combustibili. Altre proteste si sono verificate anche a Mandalay, Shwebo e Monywa.
Per il momento la giunta militare ha reagito con cautela e prudenza, sapendo benissimo che qualsiasi atto di violenza contro i monaci, sarebbe visto come un'oltraggio in un paese dove il 90% della popolazione e buddista.
Secondo alcuni diplomatici, la Cina avrebbe fatto forti pressioni sul governo chiedendo di mantenere la calma per evitare un ulteriore deterioramento e sopratutto violenze.
I militari che si riuniranno tra pochi giorni nella nuova capitale, Naypyidaw, dovrebbero prendere delle decisioni su come affrontare la situazione, sperando che non ci sia una repetizione del 1998, 1990 e 1996, quando le rivolte furono soppresse brutalmente.
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

scus mango,ma la Birmania non ha cambiato nome?....
Fritz

Nobile di Treviso ha detto...

Si chiama Myanmar adesso. Io dico Birmania, Cosi come chiamo Saigon Ho Chi Minh City ecc.......