13 novembre 2007

Buoni e cattivi

di Gianteo Bordero - Ragionpolitica.it
I morti riposano in pace, ma per i vivi pace non c'è. Così i funerali di Enzo Biagi si trasformano nell'ennesima occasione per un attacco frontale a Silvio Berlusconi. I paladini del Bene e della Libertà d'Informazione si scagliano contro il Cavaliere del Male e della Censura, con un cinismo che lascia quasi senza parole. Le poche che riusciamo a trovare le dedichiamo a Romano Prodi, che dopo le esequie, di fronte al primo microfono che trova, dichiara, riferendosi al cosiddetto «editto bulgaro» di Berlusconi, che «l'Italia sa benissimo quali sono le giustizie e quali le ingiustizie». Strumentalizzare la morte per fini di bassa polemica politica è una delle cose peggiori che si possano fare, e si potrebbe benissimo replicare a Prodi ricordandogli le varie «epurazioni» compiute dal suo governo in questo anno e mezzo di legislatura. Ma non è questo il punto.
Il fatto più preoccupante, di cui le parole del presidente del Consiglio sono espressione paradigmatica, è la cappa di conformismo che regna sovrana nel nostro Paese, quella fitta nube di politicamente corretto che eleva gli amici al rango di eroi della libertà e i nemici a quello di oppressori.
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