Questa volta l' "uomo che ride" ha veramente poco da rallegrarsi: malgrado la sua ostinazione non ce l’ha fatta. Anche il famoso "fattore C", su cui tanto si è disquisito durante il suo premierato, non gli è servito che per ricevere il dovuto calcio – democratico, naturalmente – che lo rispedisce a casa.
E’ pur vero che, contrariamente a quanto molti prevedevano, è riuscito a mangiare il panettone di Natale, tuttavia gli sarà negato il piacere di assaporare la colomba. Forse si consolerà con un più casalingo erbazzone.
In fondo Romano Prodi è sempre stato un grande Incompreso. Nel 1996 fu eletto premier con la solita coalizione di centro-sinistra, ma invece di durare per tutta la legislatura fu graziosamente defenestrato dai suoi stessi alleati dopo un paio d’anni. Fu quindi inviato alla Unione Europea e gli riuscì il capolavoro di introdurre l’Euro: nessuno gli fu riconoscente per questo ed anzi fu aspramente criticato per una sua riconosciuta inconcludenza. Nuovamente candidato alla guida della coalizione di sinistra-centro nel 2006, dopo meno di due anni è stato di nuovo disarcionato dai suoi stessi alleati.
Eppure, a sentirlo, il suo breve periodo come presidente del consiglio è stato tutto un susseguirsi di trionfi e di realizzazioni spettacolari, sia in campo economico che in quello sociale. Ora lascia il comando con solo alcune piccole residue questioni insolute (non glie ne hanno dato il tempo, poveretto) : l’ordine pubblico, la quasi inesistente crescita economica, le infrastrutture non fatte, i redditi dei cittadini falcidiati da un sistema fiscale di rapina, l’immigrazione incontrollata, la giustizia allo sbando, le cosiddette riforme non fatte, il malessere sociale sempre più diffuso, l’immagine internazionale dell’Italia ai minimi assoluti.
Ed il poverino non riesce a capacitarsi del malcontento ormai dilagante nei confronti del suo governo, diffuso anche fra coloro che a suo tempo lo avevano sostenuto. Quando si dice la malasorte e la mancanza di riconoscenza per il suo straordinario operato !
H/T: Il Bertoldo
Vignetta: Aramis, Il Giulivo
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