Il mandato d'arresto europeo, nonostante la (non così casuale) carenza d'informazione al riguardo, è già una realtà vigente nei paesi del continente, non esclusa l'Italia. Esso si va caratterizzando come una normativa il cui impianto suscita più d'una perplessità, in quanto la sua applicazione porta ad una preoccupante messa in discussione dei principi, garanzie e libertà fondamentali della nostra plurisecolare civiltà giuridica. Emanato dal Consiglio europeo, con l'approvazione della decisione quadro 2002/584/GAI, l'euro-mandato appare funzionale alla creazione di uno «spazio giudiziario unico» ed un «sistema penale comunitario» e transnazionale, con conseguente diminuzione della sovranità giuridica di ciascun Paese. La materia processual-penale viene di fatto «espropriata» ai singoli Stati membri dagli organi giurisdizionali dell'Unione europea.
L'articolo
Nessun commento:
Posta un commento