Pausa di riflessione per il presidente della Repubblica. La situazione, ha detto, è difficile e complicata. Vuol dire che non ha trovato molto spazio il suo tentativo primario di dare vita ad un governo che faccia la riforma elettorale (inimmaginabile che faccia anche le riforme costituzionali). Per cui o lascia Prodi al suo posto ma scioglie le Camere, o affida ad un altro, sostanzialmente, lo stesso compito:: quello di portare il Paese al voto. Potrebbe farlo Franco Marini per calmare le acque e non lasciare Prodi come ulteriore handicap per la sinistra.
Non si possono eludere sorprese. Napolitano, dopo avere riflettuto, spiegherà le motivazioni della sua decisione. Si sente quasi il ronzio dei cervelli che vogliono escogitare qualcosa per impedire il ritorno del centrodestra al governo, non al termine di una legislatura fatta di ombre e di luci, ma dopo appena un anno e mezzo di governo (e due anni dalle ultime elezioni) in un clima di rissa e di sfacelo. Che Prodi nega in quanto ha affermato, anche ieri, che lascia una grande eredità positiva. Il distaccio dalla realtà è grave.
Alessandro Corneli - GRRG.it
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