Cazz...grandissimi nelle pubbliche relazioni questi spagnoli! I veneziani che chiedono aiuto, poveretti, e loro, in pratica da soli, e in barba all'ignava Europa che li vengono a salvare, salvando nel contempo anche l'Occidente. La storia è un'altra. 1) Il vero protagonista diplomatico-politico dell'impresa è Pio V che ci rimise quasi la salute pur di metter insieme "i volenterosi" 2) La vera protagonista militare fu Venezia. Dall'Arsenale uscirono più della metà delle 200 circa navi della Lega Santa. Le 6 Galeazze veneziane, vere e proprie corazzate di quel tempo, furono, diremmo oggi, il segreto tecnologico della vittoria. L'ala sinistra dello schieramento cristiano era puramente veneziana e comandata da Barbarigo... 3) Il vero capo della spedizione era il vecchio Sebastiano Venier che faceva da tutore a quello sbarbatello di Don Giovanni d'Austria, testa semicoronata messa lì per questioni d'etichetta.
Come ben sai, i servizi di propaganda italiani sono i peggiori del mondo e di tutti i tempi, anzi sono gli unici che lavorano contro il proprio paese. Anch'io ho fatto un po' di propaganda nel commento, esagerando a proposito delle figure di Don Giovanni d'Austria e Sebastiano Venier, ma solo un po'. Mettere insieme Spagna, Venezia e Genova era un compito quasi impossibile: se a Est il pericolo maggiore per Venezia era l'Impero Ottomano, a Ovest era senza dubbio quello spagnolo, al massimo del suo fulgore, che controllava tutta l'Italia tranne appunto la Repubblica, con la quale i rapporti erano pessimi. Della storica rivalità tra Genova e Venezia sanno tutti. Sotto la spinta degli avvenimenti e del Papa alla fine ci fu il "miracolo". Un miracolo, appunto, perché subito dopo Lepanto la Lega Santa si sciolse. Ma furono proprio gli spagnoli, con il loro felpato e prolungato muro di gomma opposto alle suppliche vaticane, il grande grattacapo del Papa. Venezia nicchiava, per due motivi: il primo perché certo non poteva fare da sola, il secondo perché sapeva, con la sua esperienza secolare di scontro/confronto coi turchi, che se gli sforzi diplomatici del Papa fossero andati a buon fine, almeno il peso militare-organizzativo, se non proprio quello finanziario, sarebbe caduto soprattutto sulle spalle della Repubblica. E infatti l'Arsenale si mise in moto a ritmi semindustriali. Venezia non poteva fornire che una parte minoritaria degli equipaggi, ma fornì navi e comandanti in abbondanza. Dopo la battaglia, storicamente parlando, incominciarono le liti sotterranee per attribuirsi i meriri della vittoria. I genovesi dovettero difendere la figura di Doria, che gli sviluppi della battaglia avevano portato fuori della zona cruciale del combattimento, cosicché ai veneziani non sembrò vero di accusarlo velatamente di codardia. Ma non c'è dubbio che se si dovesse cercare a tutti i costi un primus inter pares tra i vincitori di Lepanto questo non può essere che la Repubblica del Leone.
volevo solo ricordare che anche noi, nel nostro piccolo (anzi piccolissimo: avevamo due porticcioli) si contribuì alla vittoria a Lepanto, con l'invio di tre navi (la Piemontese, la Margherita e la Capitana). e anche (ma questa è un'altra storia) fastidiando i francesi, che avevano dato i loro porti alla flotta turca come possibili basi di rifornimento ......
7 commenti:
Cazz...grandissimi nelle pubbliche relazioni questi spagnoli! I veneziani che chiedono aiuto, poveretti, e loro, in pratica da soli, e in barba all'ignava Europa che li vengono a salvare, salvando nel contempo anche l'Occidente.
La storia è un'altra.
1) Il vero protagonista diplomatico-politico dell'impresa è Pio V che ci rimise quasi la salute pur di metter insieme "i volenterosi"
2) La vera protagonista militare fu Venezia. Dall'Arsenale uscirono più della metà delle 200 circa navi della Lega Santa. Le 6 Galeazze veneziane, vere e proprie corazzate di quel tempo, furono, diremmo oggi, il segreto tecnologico della vittoria. L'ala sinistra dello schieramento cristiano era puramente veneziana e comandata da Barbarigo...
3) Il vero capo della spedizione era il vecchio Sebastiano Venier che faceva da tutore a quello sbarbatello di Don Giovanni d'Austria, testa semicoronata messa lì per questioni d'etichetta.
Espanoles, por favor, tranquilos...
Grazie Zamax per questa lenzioncina di storia molto apprezzata!
Come ben sai, i servizi di propaganda italiani sono i peggiori del mondo e di tutti i tempi, anzi sono gli unici che lavorano contro il proprio paese. Anch'io ho fatto un po' di propaganda nel commento, esagerando a proposito delle figure di Don Giovanni d'Austria e Sebastiano Venier, ma solo un po'. Mettere insieme Spagna, Venezia e Genova era un compito quasi impossibile: se a Est il pericolo maggiore per Venezia era l'Impero Ottomano, a Ovest era senza dubbio quello spagnolo, al massimo del suo fulgore, che controllava tutta l'Italia tranne appunto la Repubblica, con la quale i rapporti erano pessimi. Della storica rivalità tra Genova e Venezia sanno tutti. Sotto la spinta degli avvenimenti e del Papa alla fine ci fu il "miracolo". Un miracolo, appunto, perché subito dopo Lepanto la Lega Santa si sciolse. Ma furono proprio gli spagnoli, con il loro felpato e prolungato muro di gomma opposto alle suppliche vaticane, il grande grattacapo del Papa. Venezia nicchiava, per due motivi: il primo perché certo non poteva fare da sola, il secondo perché sapeva, con la sua esperienza secolare di scontro/confronto coi turchi, che se gli sforzi diplomatici del Papa fossero andati a buon fine, almeno il peso militare-organizzativo, se non proprio quello finanziario, sarebbe caduto soprattutto sulle spalle della Repubblica. E infatti l'Arsenale si mise in moto a ritmi semindustriali. Venezia non poteva fornire che una parte minoritaria degli equipaggi, ma fornì navi e comandanti in abbondanza. Dopo la battaglia, storicamente parlando, incominciarono le liti sotterranee per attribuirsi i meriri della vittoria. I genovesi dovettero difendere la figura di Doria, che gli sviluppi della battaglia avevano portato fuori della zona cruciale del combattimento, cosicché ai veneziani non sembrò vero di accusarlo velatamente di codardia. Ma non c'è dubbio che se si dovesse cercare a tutti i costi un primus inter pares tra i vincitori di Lepanto questo non può essere che la Repubblica del Leone.
Per farsi un'idea degli effettivi della battaglia basta consultare anche superficialmente questa pagina di Wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Lepanto_(ordine_di_battaglia)
Tra i "volenterosi" della Cristianità i veneziani sembrano gli amerikani del loro tempo.
Se la Spagna "salvò" l'Occidente, Venezia salvò almeno l'Universo...
volevo solo ricordare che anche noi, nel nostro piccolo (anzi piccolissimo: avevamo due porticcioli) si contribuì alla vittoria a Lepanto, con l'invio di tre navi (la Piemontese, la Margherita e la Capitana).
e anche (ma questa è un'altra storia) fastidiando i francesi, che avevano dato i loro porti alla flotta turca come possibili basi di rifornimento ......
@ Baron Litron
La Provincia Granda e la Serenissima sentinelle a Ovest e a Est della civiltà italica!!!
mah, bisogna poi capire se ne valeva la pena, visti i risultati....
Posta un commento