15 giugno 2009

Una farsa chiamata Europa.

Finalmente è terminata la farsa delle elezioni del Parlamento Europeo. Tutti i partiti politici partecipanti si sono dichiarati soddisfatti, alcuni perché hanno aumentato i consensi in rapporto alle precedenti elezioni politiche – come se ciò significasse qualcosa in presenza di una astensione del 40% - altri perché, pur non avendo aumentato il proprio bottino elettorale hanno visto diminuire i consensi dei propri avversari. Insomma, chi si contenta… con quel che segue.
Abbiamo definito una farsa l’elezione del Parlamento Europeo, perché in realtà l’Europa, come entità politica democratica, non esiste. I tradizionali tre poteri che contraddistinguono uno stato sono concentrati in istituzioni non elettive; l’unica istituzione democraticamente eletta, il Parlamento, non conta nulla e non dispone di alcun potere. In particolare il potere legislativo, che abitualmente risiede nel parlamento, è di spettanza della Commissione che a sua volta non solo non è eletta dal popolo, ma non deve neppure godere della fiducia dell’assemblea elettiva, in quanto in realtà è nominata dai governi degli stati membri.
D’altra parte l’Unione Europea non è retta da una costituzione votata dal popolo o quantomeno dall’unico organismo elettivo, il Parlamento. Come si possa in queste condizioni definire democratica questa istituzione è veramente un insondabile mistero.
Anche dal punto di vista politico non si capisce che cosa sia questa Unione Europea. Essa non ha una propria politica in nessun settore rilevante: politica estera, politica economica, politica fiscale (non nel senso di un appiattimento delle aliquote, ma come definizione di cosa possa e debba essere tassato, lasciando liberi i partecipanti di definire il livello della tassazione), politica di difesa, politica della moneta – se si esclude l’intervento della Banca Centrale la cui unica preoccupazione sembra essere quella di combattere l’inflazione, con norme che abitualmente vengono disattese dagli stati membri -, politica energetica, politica industriale, e via dicendo.
Le normative varate dalla Commissione, unico organo competente in materia, riguardano sciocchezze come le dimensioni dei cetrioli o la curvatura delle banane: non si è riusciti neppure ad unificare la forma e le dimensioni delle prese elettriche, con evidente grave incomodo per i consumatori.
Appare chiaro a questo punto che la disaffezione verso questa istituzione, attestata dall’elevato numero di astensioni a livello europeo – superiore al 50% degli aventi diritto – in occasione delle recenti elezioni risulta evidente: ben pochi, al di fuori dei diretti interessati – alcuni politici, parlamentari, funzionari e simili – credono ancora nell’utilità di questa istituzione: una delle poche decisioni che avrebbero potuto essere di giovamento agli scambi di ogni genere, ossia l’istituzione dell’Euro, non è stata adottata che da un numero limitato di stati membri, e soprattutto ha provocato una fiammata inflazionistica, grazie ai fantasiosi tassi di cambio adottati, le cui conseguenze vengono ancora oggi sopportate da vasti strati della popolazione.
Il Bertoldo

1 commento:

Il solito Anonimo ha detto...

I agree!

Al 100%, l'Europa non esiste e mai esisterà. Chiudiamo al più presto questo carrozzone mangiasoldi. A molti fa rimpiangere l'Impero Austro-Ungarico.