Nei prossimi giorni si svolgerà a Roma una grande manifestazione per la libertà di stampa, che a dire dei soliti sinistri sarebbe ormai del tutto oppressa e conculcata nel nostro paese dal ben noto aspirante dittatore Silvio Berlusconi. Sempre sullo stesso argomento il partito del famoso ex questurino Di Pietro ha fatto presentare al Parlamento Europeo una mozione che sarà prossimamente discussa e votata.
Naturalmente un gran numero di intellettuali o presunti tali si è affrettato a firmare un manifesto in difesa della libertà di espressione e di opinione, secondo loro in grave pericolo.
Onestamente occorre dire che in effetti la libertà di esprimere la propria opinione è continuamente negata in varie occasioni, ma non per un disegno criminale e liberticida del Cavaliere, ma in ben altre sedi. Infatti i campioni dell’arte di zittire ogni parere od opinione non conforme alla linea del sinistrismo imperante si trovano proprio fra le file di coloro che più protestano. Ci riferiamo evidentemente ai vari Santoro, Travaglio, Floris, Lerner: com’è noto, essi hanno l’abitudine di invitare alle proprie trasmissioni esponenti della maggioranza, per sbeffeggiarli ed ai quali regolarmente tolgono la parola non appena accennano ad esporre le proprie opinioni, con la scusa della pubblicità o del filmato o quant’altro serva ad evitare che nel loro sacro tempio vengano espressi concetti blasfemi.
La domanda che ci si pone è: le manifestazioni in programma provvederanno anche ad assicurare agli italiani che hanno votato a grande maggioranza per il centrodestra la libertà di esporre in RAI ed altrove le proprie opinioni?
Il Bertoldo
Vignetta: Lelevignette
1 commento:
La manifestazione sulla libertà di stampa è, e sarà, una cialtronata pazzesca.
Il giornalista ha il suo momento di libertà nel momento in cui scrive l'articolo. Quando si ritrova solamente con la sua coscienza e la sua tastiera.
Parliamoci chiaro, questa è una manifestazione voluta e organizzata da "Repubblica" e avallata dalla federazione nazionale della stampa che ha per unico scopo quello di andare contro il governo di Berlusconi e non quello di difendere chissà che cosa.
In Italia tutti i quotidiani, le radio e le tv hanno il loro editore di riferimento, chiunque esso sia industriale, banchiere, palazzinaro. Ogni giornalista ha il suo bel tesserino professionale e la tessera di partito insieme. Deve solamente compiacere il suo editore per accrescere il suo consenso e non ha come obiettivo quello di vendere più copie possibile.
Invece di manifestare per la libertà dovrebbero scendere in piazza per far abolire i milioni che ogni anno ricevono come finanziamento pubblico. Allora si che vedremmo una bella piazza deserta.
Saluti.
Roberto C.
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