Alan Shadrake, il giornalista inglese autore del libro “Once A Jolly Hangman” (Era un boia felice) accusato dalle autorita' di Singapore di avere “diffamato il sistema giudiziario” e' stato dichiarato oggi colpevole.
Rischia adesso fino a 6 mesi di carcere.
La sentenza martedi prossimo
La notizia
Conosco personalmente Alan, con cui ho cenato lunedi sera. Ha 75 anni, e' malato di cuore e mezzo sordo. 5 mesi fa, alle 6 di mattina la polizia ha fatto irruzione nella sua stanza di albergo e per 2 giorni e' rimasto in una cella senza letto a dormire sul cemento e interrogato giorno e notte.
Il suo reato? Avere scritto un libro inchiesta sulla pena di morte a Singapore.
Ricordo che la piccola citta'-stato e' il paese con il piu' alto tasso di esecuzioni al mondo. La pena di morte a Singapore e' prevista per alcuni reati quali l'omicidio, il traffico di stupefacenti e la detenzione illegale di armi da fuoco.
In teoria.
In pratica se sei ricco e benestante eviti il patibolo, se sei povero oppure africano, muori.
Conosco personalmente gente che ha fatto uso di droghe e che una volta arrestati, sono stati semplicemente multati, o se stranieri, espulsi dopo avere pagato un multa salata.
Il governo intenta frequentemente cause per diffamazione con giornalisti e accademici, vincendole. Gli attivisti per i diritti umani sono convinti che il governo usi quest'arma per mettere a tacere qualsiasi forma di opposizione e perseguitare chiunque cerchi di attaccare l'immagine del paese.
Un paese di ipocriti! Vergogna! .
2 commenti:
Ecco perché, nonostante tutto, preferisco il Belpaese di cui sopra.
Roberto C.
In effetti......forse ha ragione Roberto C.
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