26 novembre 2011

Prestigio

E bravo il professore! Convocato a Strasburgo dalla Kaiserina Angela e dal Napoleoncino in sedicesimo Nicolas, vi si è recato, serio e compunto com’è suo costume, per ricevere il loro beneplacito al programma di studio che ha presentato, promettendo pubblicamente di svolgere con diligenza i “compiti a casa”. Lui che da sempre era abituato a convocare i suoi allievi e ad assegnare loro i compiti da svolgere. Come cambia il mondo!
Da quanto si apprende dalle cronache, a parte le approvazioni di cortesia per il lavoro che il nostro neo Presidente del Consiglio si proporrebbe di svolgere, sembra proprio che la riunione a due più uno (o mezzo?) si sia conclusa con un nulla di fatto. Le borse crollano continuamente, i titoli di stato dei paesi EUR, compresi quelli tedeschi, sembrano sempre meno appetibili, le tasse crescono ovunque, più o meno mascherate, l’economia ristagna. Ma la Cancelliera di ferro si ostina a voler imporre i suoi divieti e le sue volontà a tutto il continente, incurante del fatto che essi abbiano abbondantemente dimostrato la loro inutilità quando non la loro nocività.
A proposito di prestigio è opportuno rilevare che la nostra stampa aveva presentato la riunione come una specie di vertice a tre, con l’ammissione di Monti nel cerchio dei paesi che contano in Eurolandia. Secondo questa interpretazione, dopo la sfiducia che Berlusconi aveva ottenuto in Europa e nel mondo, finalmente una figura di primo piano avrebbe permesso all’Italia di rientrare nel “direttorio” europeo.
La realtà purtroppo è ben diversa. Il nostro premier è stato letteralmente “convocato” per rendere conto di ciò che pensa di fare per risanare la nostra situazione. Ma non c’è stata alcuna reciprocità: non risulta che Monti abbia chiesto ed ottenuto spiegazioni su ciò che i suoi interlocutori intendono fare, al proprio interno, per scongiurare un aggravarsi della crisi. Se ciò significa rientrare in gioco alla pari, lo giudichino i lettori.
Peraltro sembra che nessuno abbia voglia di spiegarci perché, allontanato l’odiato ed incapace Berlusconi ed affidata la guida del paese ad una persona non eletta ma con un curriculum anche europeo di tutto rispetto, il nostro paese che, pur nelle sue difficoltà, presenta molti elementi migliori di quelli spagnoli (minor disoccupazione, minor deficit, avanzo primario, una più solida struttura industriale eccetera) soffra di una peggiore valutazione sui mercati.
A noi sembra che la causa della disistima nei nostri confronti non c’entri nulla né con Berlusconi né con Monti: essa è il frutto di un’assillante campagna delle opposizioni, parlamentari e soprattutto mediatiche, tendente a distruggere la maggioranza eletta dal popolo per mettersi al suo posto. L’opposizione non può continuare per mesi e mesi a spiegare al mondo che il nostro paese è al fallimento, è un cumulo di macerie, è totalmente disastrato e poi pensare che basti l’annuncio di un cambiamento al vertice per riguadagnare immediatamente la stima dei mercati. Come diceva un noto politico francese “calunniate, calunniate, qualcosa resterà”. E purtroppo sembra proprio che l’operazione diffamazione sia pienamente riuscita e, come nella favola dell’apprendista stregone, non basterà un gesto magico per rimettere le cose a posto.
Il Bertoldo

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