31 dicembre 2011

Un Napolitano troppo chiacchierato


Tacere per compiacere può essere una colpa.
C’è stato un solo momento in cui ho creduto che i destini di Napolitano e di Berlusconi fossero strettamente legati, a tal punto che Napolitano, smarritosi nei gorghi della crisi internazionale, aveva tutto l’interesse che il governo Berlusconi assumesse gli impegni contenuti nella famosa lettera della Ue. Addirittura egli ne era diventato di fatto il garante. Qui il mio articolo di allora; era il 10 settembre.
Poi si sa come invece andò a finire. Il 2 novembre era pronto il decreto legge per varare gli impegni contenuti nella lettera Ue, ma Napolitano fece pervenire a Berlusconi il consiglio di non scegliere la via del decreto legge, bensì quella del disegno di legge. La motivazione fu che con il disegno di legge si sarebbe potuto accogliere qualche modifica avanzata dal parlamento.
Era una trappola, e Berlusconi ci cascò in pieno. Presentatosi in parlamento, a causa del non adeguato numero di voti ricevuti (308), decise di rassegnare le dimissioni.
(Via Il Legno Storto)

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