31 maggio 2012

Notizie e Commenti


L’Emilia Romagna è stata funestata in pochi giorni da ben due potenti terremoti, che non solo hanno provocato parecchi morti, ma hanno anche distrutto monumenti secolari, centinaia di abitazioni ed un numero importante di aziende industriali, mettendo in tal modo in ulteriore crisi una regione fra le più attive. Secondo varie stime i danni si possono calcolare in valori con nove zeri. Da ogni parte d’Italia sono accorsi rapidamente, oltre alle organizzazioni istituzionali (protezione civile, vigili del fuoco, Croce Rossa, ecc.), molti volontari per aiutare le popolazioni colpite.
Il governo, sempre attento alle esigenze dei cittadini, è intervenuto inizialmente con lo stanziamento di ben cinquanta milioni. Poi, resosi conto che tale contributo non rappresentava altro che una minuscola goccia nel mare, sfoderando tutte le sue qualità tecniche ed innovative, è ricorso ad un provvedimento del tutto inedito nel quadro italiano. Una nuova accisa sui carburanti di due centesimi al litro.
L’intento è certamente lodevole, ma sorge spontanea una domanda: perché non si è pensato di utilizzare per questo scopo le accise rimaste senza utilizzo, come per esempio quella per la guerra di Etiopia, o quelle per i terremoti dell’Irpinia e del Belice? Sempre di terremoti si tratta, dopo tutto.

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Dopo averne per molto tempo parlato, sembra finalmente entrata in fase attiva l’inchiesta sulle frodi calcistiche. Data la popolarità di questo sport le notizie relative tengono banco su tutti i mezzi di informazione, oscurando quelle, del tutto trascurabili, relative alla crisi europea, i problemi Greci, Spagnoli ed Italiani, lo spread, le tasse a livelli di esproprio, la carenza di liquidità e simili quisquilie.
Anche su questo argomento non ha perso l’occasione di dire la sua – speriamo in senso solo paradossale – il Presidente del Consiglio, che, per mettere fine allo scandalo, ha suggerito di sospendere per due o tre anni tutte le manifestazioni calcistiche.
L’idea, molto criticata da tutte le parti, a noi non sembra del tutto peregrina e forse degna di essere sviluppata. Se si ritiene di agire in modo così drastico contro i responsabili di truffe, corruzioni ed imbrogli, perché non applicare il principio anche a buona parte della classe politica, alla burocrazia, alla Magistratura?

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Prima o poi doveva accadere, e finalmente è accaduto. La pubblicazione di documenti segreti del Vaticano, a seguito di una evidente sottrazione illecita degli stessi da parte di qualcuno che ha voluto con ogni probabilità mettere in difficoltà i propri avversari ha sollevato un mare di commenti, illazioni, chiacchiere di ogni tipo.
Sarebbe stato identificato un colpevole nella persona di un maggiordomo del Pontefice. Tuttavia finora il suo presunto atto delittuoso non è stato motivato da sete di denaro e se non si è trattato di denaro qualunque altra giustificazione appare pretestuosa. Non è credibile che lo abbia fatto in odio al Papa, né per ragioni di carriera né per sete di presenza sui mezzi di informazione mondiali.
Quindi la logica condurrebbe a dedurre che l’autore della diffusione dei documenti vada cercato all’interno della ristretta cerchia di personalità e dignitari che circonda il Pontefice. Non è una novità che Papa Ratzinger, e soprattutto alcune sue prese di posizione ritenute a torto conservatrici anche quando non lo sono,  non goda le simpatie di molti esponenti del Sacro Collegio, che forse aspirano a più importanti posizioni, dimentichi di ciò che ha detto Gesù “I primi saranno gli ultimi”.
Un altro avvenimento che ha fatto rumore nell’ambito sempre del Vaticano è la brusca rimozione del governatore dello IOR, comunicata in modo insolitamente brutale, per motivi tutt’altro che chiari, riconducibili verosimilmente alla diversità di opinioni fra il Gotti Tedeschi ed alcuni alti prelati desiderosi di utilizzare la banca, il cui nome ufficiale è Istituto per le Opere di Religione, per svolgere operazioni che di bancario e di religioso sembrano avere piuttosto poco.
Ultima perla, si vocifera che a succedere al defenestrato presidente della banca vi siano vari pretendenti, fra i quali spiccano l’ex Governatore della Banca d’Italia Fazio, a suo tempo esonerato dall’incarico, e l’ex presidentissimo di tutto Geronzi.
In fondo dobbiamo riconoscere che, se le voci corrispondono a verità, in Vaticano si è preso molto sul serio l’invito a riciclare tutto il possibile.
Il Bertoldo

1 commento:

Il solito Anonimo ha detto...

Sospendere il calcio in Italia 2 o 3 anni? Con la democrazia lo si è già fatto, difatti Monti sta lì per questo e l'idea non deve esergli dispiaciuta per niente.