Un anno fa, com’è noto, il
Presidente della Repubblica, in piena tempesta finanziaria mondiale, decise di
affidare la guida del governo ad un “tecnico”, assistito da un gruppo di
eminenti docenti universitari, banchieri, alti funzionari dello stato. Al nuovo
governo di emergenza non partecipò alcun esponente della classe politica, che
così desolante risultato aveva fornito in alcuni decenni di malgoverno.
Dopo essersi fatto
assegnare i “compiti a casa” dalla maestrina di turno, il neo Presidente del
Consiglio espose il proprio imperativo programma, basato su tre punti
essenziali, che possono così sintetizzarsi:
· raggiungimento del pareggio di
bilancio entro il 2013 (obbiettivo che già si era posto il precedente governo,
senza peraltro aver preso alcun provvedimento pratico in merito)
· riduzione del debito pubblico, che
aveva raggiunto il 120% del PIL
· rilancio dell’economia, per
fornire al paese i mezzi per il raggiungimento dei due primi obbiettivi,
attraverso un incremento del PIL
A distanza di un anno,
anche se si tratta di un tempo relativamente breve, ma comunque pari alla metà
del tempo progettato per il raggiungimento quanto meno del primo degli
obbiettivi prefissati, si può tentare un primo bilancio.
Il debito pubblico è
passato da1.898 miliardi a dicembre 2011 a 1.995 miliardi a settembre 2012, con un incremento del 5,1%,
pari ad oltre il 6% del PIL.
Sebbene manchino dati
precisi ed aggiornati, c’è da ritenere che anche il deficit di bilancio abbia
registrato un simile peggioramento, dato che il deficit viene coperto mediante
ricorso all’indebitamento
Dal punto di vista della
ripresa dell’economia si prevede a fine anno una diminuzione del PIL del 2,5%,
ed un aumento della disoccupazione più o meno della stessa entità.
La pressione fiscale
“reale” ha raggiunto il 55%, ossia il sistema pubblico assorbe oltre la metà di
quanto produce il paese.
Memori dei nostri trascorsi
scolastici c’è da domandarsi se la maestrina, in queste condizioni, chiederà
che l’alunno si presenti a scuola accompagnato dai genitori…
Il Bertoldo
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