Ieri la Cancelliera Angela
Merkel ha pubblicamente parlato della situazione politica in Italia. Si è
dichiarata molto dispiaciuta per la decisione del Presidente Monti di lasciare
il proprio incarico, esprimendo tutta la propria approvazione per quanto il
governo “tecnico” ha realizzato in un anno.
In particolare ha
sottolineato il fatto che oggi l’affidabilità dell’Italia è senza paragone
maggiore di quanto non fosse un anno fa ed ha affermato che è tornata la
fiducia negli investitori internazionali. Si è evidentemente dimenticata da un
lato di ricordare che il dramma dello spread è iniziato con la vendita
rapidissima da parte di importanti banche tedesche di tutti i titoli pubblici
italiani detenuti, scatenando in tal modo un certo panico internazionale.
Dall’altro non ha chiarito se ed in quale misura le banche tedesche abbiano
manifestato concretamente la propria fiducia investendo nuovamente ed in
maniera significativa in titoli del debito pubblico italiano.
A questo proposito vale la
pena di ricordare che la sfiducia nella capacità dell’Italia di far fronte ai
propri debiti è scoppiata quando il debito pubblico era pari al 120% del PIL,
la disoccupazione era inferiore alla media europea, il PIL non cresceva ma
neppure era in calo. Secondo la Merkel la fiducia è tornata con la notizia che
il debito pubblico è aumentato di circa 100 miliardi in un anno, ed ha
raggiunto il 125% del PIL, il PIL stesso è in caduta libera, la disoccupazione
ha superato la media europea.
In queste condizioni non si
capisce perché la Cancelliera si ostini a chiedere rigore nella gestione dei
conti pubblici, dato che, secondo la sua teoria, più i dati sono negativi più
sembra crescere la fiducia dei mercati, naturalmente purché il paese sia
guidato da qualcuno pronto ad eseguire i suoi ordini.
In vista delle prossime
elezioni, ha dichiarato che non ammetterà una campagna elettorale in chiave
antitedesca. Non si capisce bene che cosa tema da un simile eventuale
atteggiamento di qualche parte politica: forse che vengano illustrate e
documentate certe azioni non proprio ortodosse del suo governo volte a
rinforzare l’egemonia germanica sul continente? Si tratta forse di quella
situazione comunemente definita “coda di paglia”? Non ci risulta che Obama od
Hollande o Cameron o Barroso, presidente della Commissione _UE od un qualsiasi
altro capo di governo abbia espresso le stessa preoccupazione e lo stesso veto.
E poi, se qualcuno oserà
svolgere una campagna elettorale in chiave antitedesca cosa ha in mente di
fare? Qualche rappresaglia sul tipo di quelle messe in atto da un suo
predecessore qualche decennio fa?
Il Bertoldo
2 commenti:
Non accettano una campagna elettorale anti-tedesca, però a quanto pare i ministri tedeschi degli esteri e del'economia con le loro dichiarazioni di oggi e ieri hanno iniziato le ingerenze nella nostra campagna elettorale. "Meglio Monti" e chiunque lo sostenga alle elezioni ci fanno capire.
A mio parere questi sono i golpisti del novembre 2011 che cercano di re-imporre le loro volontà, spero che non trovino troppi servi sciocchi questa volta.
Continuo pero' a dire che si poteva evitare un Berlusconi. In tutti questi anni incapaci di formare un leader giovane? PAtetico
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