26 dicembre 2012

Miles Gloriosus


Domenica scorsa il senatore a vita professor Mario Monti ha tenuto una conferenza stampa molto attesa non tanto dai cittadini, occupati a leccarsi le ferite inferte dall’IMU, ma soprattutto dagli appartenenti alla cosiddetta Casta, impazienti di sapere quali fossero le intenzioni del sullodato ex Presidente del Consiglio in merito ad una sua eventuale partecipazione alle prossime elezioni.
In argomento egli è stato assolutamente amletico. Con una tecnica da scrittore di gialli non ha detto né sì né no; ha soltanto detto che si ritiene disponibile (sembra non certo a misurare la propria popolarità attraverso il voto) nei confronti di chi accetti ed adotti la sua “agenda”. Naturalmente, in linea con la sua ben nota  innata modestia, non ha  offerto la propria collaborazione, si è semplicemente offerto di ricoprire nuovamente l’incarico di Presidente del Consiglio.
Sembra essere convinto che nessuno possa fare meglio di lui. Mentre siamo d’accordo con il prof. Monti sul fatto che sulla scena politica italiana abbondano solamente gli incapaci ambiziosi, bugiardi e troppo spesso disonesti, dobbiamo anche riconoscere che se è vero che nessuno potrebbe fare meglio di lui, è pur vero che sarebbe difficile per chiunque riuscire a fare peggio in un solo anno, come dimostrano le cifre.
Sempre in linea con la propria modestia ha vantato i successi del governo a sua guida, che avrebbe, a suo dire, salvato l’Italia dal baratro. Non siamo certi che questa interpretazione sia condivisa dai milioni di disoccupati, dalle migliaia di aziende fallite per le inadempienze del settore pubblico, dagli esodati, dai pensionati, dai cittadini tutti vessati non solo dall’IMU ma soprattutto da Equitalia.
Naturalmente, com’è suo costume, ha precisato che non sarà possibile sperare in un suo impegno politico se non verrà rispettato il suo programma (e questo può essere comprensibile e normale), ma soprattutto che non saranno tollerabili atteggiamenti contrari alla Germania, all’Europa ed all’Euro.
Come ex commissario UE è ovvio che difenda l’istituzione alla cui vita ed al cui   consolidamento ha partecipato; quello che ci sembra un po’ stonato è la sua difesa a spada tratta della politica europea (od in realtà anti europea) della Germania. Non dimentichiamo che la UE è una organizzazione fra eguali, e che se l’Italia – come del resto gli altri paesi sospetti – ha sforato i limiti imposti dal Trattato di Maastricht per il debito pubblico (che non deve superare il 60% del PIL) anche la Germania è ampiamente inadempiente in questo campo (circa il 90%!).
A meno che da parte dell’ex premier si tratti di una manifestazione di patriottismo e che il suo vero nome sia Herr Professor “Berge”, che tradotto in italiano significa “Monti”.
Il Bertoldo

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