Finalmente è finito il
carnevale preelettorale che ci ha deliziato per più di un mese, in un continuo
e prevedibile tutti contro tutti. Adesso, considerati i risultati della
consultazione, è appena iniziato il carnevale post elettorale, che non sarà
affatto meno noioso, previsto ed inconcludente del precedente.
Dai primi commenti a caldo
dei vari partiti in lizza sui risultati rileviamo tuttavia un motivo di grande
sollievo: nessuno è rimasto insoddisfatto e tutti, in un modo o nell’altro,
hanno confidato al paese di avere vinto contro la sorte avversa ed il destino
cinico e baro. Esaminiamoli con cura.
I democratici sono felici
per aver conquistato il premio di maggioranza alla Camera, grazie ad un 0,40% e
si sono lamentati che una legge elettorale sciagurata non abbia loro consentito
di ripetere l’exploit al Senato. Non è stato precisato se la legge è sciagurata
solo per quanto riguarda il Senato e saggia per la Camera, ma non sempre c’è
tempo per chiarirsi le idee.
La coalizione di centro
destra è molto soddisfatta per l’eccezionale recupero rispetto a quanto
prevedevano inizialmente i sondaggi, grazie alla fortunata performance di
Silvio Berlusconi in campagna elettorale. Non ha nessuna rilevanza che la
coalizione abbia perso quasi diciotto punti percentuali rispetto a cinque anni
fa.
Il commento più paradossale
è quello del premier uscente Mario Monti: “Credo che considerando il quadro attuale,
abbiamo acquisito, se possibile, anche più rilievo”. Anche in questa caso il
Professore non ha perso l’occasione di dimostrare la sua totale incomprensione
di ciò che succede: è sciocco o ci fa? Il suo raggruppamento non conta
assolutamente nulla, nessuno ha alcun interesse a cercare il suo appoggio per
costituire una maggioranza di governo, ma lui non l’ha capito. Ed una vera
perla è quel “se possibile”. Ma lui crede veramente che i cittadini, salvo quelli che l’hanno
votato, siano tutti degli imbecilli? Ossia delle persone
che, come lui stesso, non capiscono niente?
Non parliamo poi dei
partiti o raggruppamenti che sono rimasti fuori dal Parlamento. Ingroia è molto
soddisfatto del suo flop, ottenuto dopo solo un paio di mesi dalla nascita del
partito. Giannino è felice perché, secondo lui, la sua discesa in campo con un
proprio partito ha impedito la vittoria di Berlusconi. Fini, escluso dalla
Camera, ha avuto il buon senso di stare zitto: forse ha già raggiunto il suo
buen retiro di Montecarlo. Data la sua familiarità con quella località, sa che
al gioco si può vincere o si può perdere e lui ha perso per aver puntato il
numero sbagliato
L’unico vero vincitore di
queste elezioni è stato senza alcun dubbio il Movimento Cinque Stelle. Ed il
suo inventore e leader, Beppe Grillo, si è distinto per un comportamento di cui
nessuno lo avrebbe creduto capace. Si è rinchiuso nel silenzio di casa sua e
non ha rilasciato alcun commento. Evidentemente per lui non servono le parole:
bastano i fatti, estremamente eloquenti.
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