Ci eravamo ripromessi di non seguire più i dibattiti elettorali, che veramente non presentano mai nulla di nuovo. Purtroppo però non è possibile estraniarsi completamente da questa noiosa formalità: non si può leggere un giornale, una rivista, ascoltare la radio o la televisione senza imbattersi in qualche trombone che ripete le stesse cose che sta ripetendo da decenni (in genere si tratta di personaggi che imperversano in politica da decenni e quindi hanno imparato a memoria la stessa lezione). Non è possibile non ricordare il famoso successo di Mina dei primi anni settanta: “Parole, parole, parole, parole, soltanto parole…”.
Tuttavia, in questo fiume di chiacchiere, si possono notare alcune frasi notevoli, non per il loro contenuto, ma per la stupidità, la cafoneria, la contraddittorietà o la gratuita cattiveria. Ne citeremo qualcuna.
Silvio Berlusconi ha affermato che, se vincerà le elezioni, abolirà immediatamente l’IMU sulla prima casa, ed ha promesso di rimborsare ai cittadini la quota versata nel 2012. Il premier dimissionario Mario Monti ha subito dichiarato che la promessa del suo avversario richiamava quanto Achille Lauro prometteva a chi lo votava: un pacco di pasta o simili doni. Si tratterebbe quindi di un voto di scambio. Dall’alto della sua cultura ha dimenticato (solo una svista?) che, a differenza delle promesse di Lauro, l’eventuale rimborso spetterà a tutti i cittadini, anche a chi non avrà votato il centro destra, quindi anche a quei non numerosi cittadini che avranno votato la Lista Monti.
Si tratterebbe dunque, secondo il Nostro, di "un tentativo di rendere appetibile il voto a un certo partito promettendo la riduzione o il rimborso delle tasse pagate, senza grande attenzione agli equilibri finanziari". In altre parole, non ci sarebbero i soldi per mantenere la promessa (circa 4 miliardi) senza squilibrare i conti pubblici. Ma non era stato proprio lui ad affermare che, una volta alla guida del paese, avrebbe effettuato tagli di imposte per una trentina di miliardi? E comunque ci sarebbe sempre la possibilità di chiedere un finanziamento di pari importo al Monte dei Paschi.
Questa – secondo il Professore - è la prima volta che, in modo scientifico, si comprano voti degli italiani con i soldi che gli italiani stessi hanno dovuto versare per tappare i buchi di bilancio creati da chi aveva lasciato quei buchi governando per 8 negli ultimi 10 anni, cioè da Berlusconi stesso. Tralasciando il fatto che, malgrado l’inaudita sventagliata di tasse imposte dai cosiddetti tecnici, durante il loro governo il debito pubblico è aumentato, anziché diminuire (e quindi i “buchi” non sono stati tappati ma semmai ampliati), l’emerito Accademico non sembra ricordare che di “restituzione” e non di “regalo” si tratta, ed in realtà si rendono i quattrini solo a chi li aveva versati, “ingiustamente” secondo Berlusconi.
E’ una interpretazione nuova quella di Monti secondo cui restituire soldi a chi li aveva pagati senza motivo sia un regalo a spese della collettività. Sarà forse per questo motivo che è tanto difficile ottenere il rimborso quando si è creditori nei confronti dello Stato, per forniture o per imposte pagate in più? E’ tutto da dimostrare che il Monti sia un grande economista, ma è certo che le questioni di diritto non sembrano essere il suo forte.
Siamo sempre al solito ritornello, “Parole, parole, parole…”, ma per lo meno seguiamo il vecchio ammonimento: “Prima di parlare, pensaci dieci volte e poi sta’ zitto!”.
Il Bertoldo
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