09 aprile 2013

Originalita'



L’on. Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati, ha recentemente riaffermato la sua convinzione che non si debba più usare il termine “clandestini” per indicare tutti quegli stranieri che, per terra e per mare, giungono nel nostro paese senza alcun titolo legale per soggiornarvi. Con grande rispetto per l’autonomia della stampa e per l’indipendenza degli organi di informazione il direttore dell’ANSA si è affrettato a fare suo l’invito dell’on. Boldrini, ed ha vietato l’uso del termine in tutti i comunicati dell’agenzia.
Nell’esporre il proprio parere, il Presidente della Camera – rappresentante, per età e per formazione, il “nuovo” – non ha precisato come secondo lei dovrebbero essere definite queste persone che violano la legge, buona o cattiva che essa sia. Forse, ispirandosi all’uso dilagante di cambiare le definizioni di molte condizioni lavorative e non (gli spazzini sono diventati operatori ecologici, anche quando lasciano ammonticchiarsi le spazzature per le strade, gli infermieri sono diventati paramedici, i bidelli sono ormai chiamati collaboratori scolastici, e così via) riuscirà ad inventare qualche originale termine. Per esempio visitatori permanenti, immigranti autogestiti, collaboratori auspicati, o simili cretinerie.

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Uno dei Saggi nominati dal Presidente Napolitano per trovare una via di uscita dal grave impasse politico in cui si trova il paese, il professor Valerio Onida, già Presidente della Corte Costituzionale, rispondendo poco saggiamente ad una conversazione “privata” fasulla, ha chiarito che è ormai tempo che Berlusconi si ritiri perché è “vecchio”. Silvio Berlusconi è nato il 29 settembre 1936, mentre il professor Onida è nato il 30 marzo dello stesso anno, sei mesi prima, ed ha quindi già compiuto 77 anni. Ricordiamo, per completezza, che il Presidente Napolitano, che gli ha conferito l’incarico, sta per compiere 88 anni… Dovrebbe quindi – e da molto tempo – essere stato rottamato come ora si dovrebbero rottamare Berlusconi ed Onida?
Se l’esimio professore ritiene che a 76 anni compiuti ci si dovrebbe ritirare dalla scena, perché ha accettato il prestigioso incarico? E per contro se ritiene che a 77 anni si sia ancora abbastanza svegli per dare suggerimenti ai politici per come uscire dalla crisi, perché nega che una persona che continua a ricevere il consenso di milioni di cittadini sia in grado di svolgere analoghe funzioni solo perché rappresentante di idee non condivise dal “saggio”?
Se il professore ha esplicato il suo mandato di giudice costituzionale e di Presidente della Corte con la stessa imparzialità dimostrata nella conversazione citata, molte carenze giudiziarie e di interpretazione costituzionale si spiegano.

Il Bertoldo

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Opterei per "diversamente regolari".

Anonimo ha detto...

La cosa divertente è che era già stato tutto predetto da Orwell nel suo famoso romanzo "1984" quando parlava del "ministero per la verità" che aveva appunto il compito di cambiare i termini linguistici ed adattarli all'ideologia imperante.
Conosco vari sinistrati che lo hanno letto, ma nessun sinistrato che lo abbia anche capito.