L’on.
Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati, ha recentemente
riaffermato la sua convinzione che non si debba più usare il termine
“clandestini” per indicare tutti quegli stranieri che, per terra e per mare,
giungono nel nostro paese senza alcun titolo legale per soggiornarvi. Con
grande rispetto per l’autonomia della stampa e per l’indipendenza degli organi
di informazione il direttore dell’ANSA si è affrettato a fare suo l’invito
dell’on. Boldrini, ed ha vietato l’uso del termine in tutti i comunicati
dell’agenzia.
Nell’esporre
il proprio parere, il Presidente della Camera – rappresentante, per età e per
formazione, il “nuovo” – non ha precisato come secondo lei dovrebbero essere
definite queste persone che violano la legge, buona o cattiva che essa sia.
Forse, ispirandosi all’uso dilagante di cambiare le definizioni di molte
condizioni lavorative e non (gli spazzini sono diventati operatori ecologici,
anche quando lasciano ammonticchiarsi le spazzature per le strade, gli infermieri
sono diventati paramedici, i bidelli sono ormai chiamati collaboratori
scolastici, e così via) riuscirà ad inventare qualche originale termine. Per
esempio visitatori permanenti, immigranti autogestiti, collaboratori auspicati,
o simili cretinerie.
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Uno
dei Saggi nominati dal Presidente Napolitano per trovare una via di uscita dal
grave impasse politico in cui si trova il paese, il professor Valerio Onida,
già Presidente della Corte Costituzionale, rispondendo poco saggiamente ad una
conversazione “privata” fasulla, ha chiarito che è ormai tempo che Berlusconi
si ritiri perché è “vecchio”. Silvio Berlusconi è nato il 29 settembre 1936,
mentre il professor Onida è nato il 30 marzo dello stesso anno, sei mesi prima,
ed ha quindi già compiuto 77 anni. Ricordiamo, per completezza, che il
Presidente Napolitano, che gli ha conferito l’incarico, sta per compiere 88
anni… Dovrebbe quindi – e da molto tempo – essere stato rottamato come ora si
dovrebbero rottamare Berlusconi ed Onida?
Se
l’esimio professore ritiene che a 76 anni compiuti ci si dovrebbe ritirare
dalla scena, perché ha accettato il prestigioso incarico? E per contro se
ritiene che a 77 anni si sia ancora abbastanza svegli per dare suggerimenti ai
politici per come uscire dalla crisi, perché nega che una persona che continua
a ricevere il consenso di milioni di cittadini sia in grado di svolgere
analoghe funzioni solo perché rappresentante di idee non condivise dal
“saggio”?
Se
il professore ha esplicato il suo mandato di giudice costituzionale e di
Presidente della Corte con la stessa imparzialità dimostrata nella
conversazione citata, molte carenze giudiziarie e di interpretazione
costituzionale si spiegano.
Il Bertoldo
2 commenti:
Opterei per "diversamente regolari".
La cosa divertente è che era già stato tutto predetto da Orwell nel suo famoso romanzo "1984" quando parlava del "ministero per la verità" che aveva appunto il compito di cambiare i termini linguistici ed adattarli all'ideologia imperante.
Conosco vari sinistrati che lo hanno letto, ma nessun sinistrato che lo abbia anche capito.
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