E’ di oggi la notizia che
il gestore di un condominio in attesa di essere occupato da eventuali
acquirenti o locatari ha sorpreso di notte un individuo malintenzionato che,
nella convinzione che si trattasse di un cantiere abbandonato, stava tentando
di rubare cavi di rame. Dopo una colluttazione il ladro è stato bloccato ed i
carabinieri, prontamente accorsi, lo hanno arrestato.
L’autore dell’arresto il
giorno dopo ha voluto informarsi di chi fosse il ladro, ed ha saputo che si
trattava di un giardiniere disoccupato, costretto a rubare perché l’unico mezzo
di sussistenza di cui dispone è la pensione di parziale invalidità della
moglie, che ammonta a meno di trecento euro mensili.
Un po’ impietosito ed un
po’ per senso civico, ha creduto bene di scrivere una lettera al malfattore,
deprecando il fatto, di cui ha cercato di spiegare l’assoluta inutilità anche
per il suo autore, e proponendogli quindi di venire a casa sua per tenere in
ordine il prato – ovviamente con una retribuzione – ed offrendo anche alla
moglie o compagna di venire a riordinare e pulire, regolarmente retribuita, una
cinquantina di appartamenti nuovi in attesa dei rispettivi proprietari. Inutile
dire che il ladro, rilasciato dal giudice con l’obbligo della firma, ha
immediatamente accettato.
Questo lodevole episodio,
che fa certo onore al suo protagonista che ha voluto mostrare ad un poveraccio
che non è danneggiando gli altri, ma con il lavoro che si possono risolvere i
gravi problemi che affliggono oggi tanti cittadini per bene, ci fa ricordare
che un simile comportamento potrebbe essere attuato anche dai nostri politici
da sempre ritenuti cinici ed egoisti.
Fra i possibili candidati
alla prossima Presidenza della Repubblica si vocifera che sia in buona
posizione il professor Giuliano Amato, già per ben due volte Presidente del
Consiglio e Ministro. Anche lui, in tempi ormai lontani, è stato sorpreso a
mettere nottetempo e surrettiziamente le mani nelle tasche degli italiani, con
un prelievo forzoso su tutti i conti correnti bancari. Naturalmente non solo
non è mai stato arrestato, ma neppure sottoposto all’obbligo giornaliero della
firma. Attualmente anche lui, come il povero giardiniere, è costretto a vivere
con la modesta pensione di circa trentamila euro mensili (lordi, per carità!)
senza alcuna certezza per il futuro.
Ed ecco che alcuni amici,
per toglierlo dall’imbarazzo – e forse per insegnargli che con il lavoro si può
ovviare a tutte le contrarietà, anche senza organizzare spedizioni notturne
presso le banche - pensano di offrirgli quale occupazione che gli integri il
modesto vitalizio, col quale comunque sembra che possa raggiungere anche la
quarta settimana del mese, la Presidenza
della Repubblica. Onore che spetterebbe di diritto, secondo i suoi estimatori,
a chi, dopo essere stato il delfino di Craxi,
non ha esitato a rinnegarlo e ad allearsi con chi l’aveva distrutto e
condannato all’esilio.
Forse ha pensato che anche
Pietro, che aveva rinnegato il suo Maestro, è poi diventato il capo della
Chiesa.
Il Bertoldo
1 commento:
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