12 aprile 2013

Poveri


E’ di oggi la notizia che il gestore di un condominio in attesa di essere occupato da eventuali acquirenti o locatari ha sorpreso di notte un individuo malintenzionato che, nella convinzione che si trattasse di un cantiere abbandonato, stava tentando di rubare cavi di rame. Dopo una colluttazione il ladro è stato bloccato ed i carabinieri, prontamente accorsi, lo hanno arrestato.
L’autore dell’arresto il giorno dopo ha voluto informarsi di chi fosse il ladro, ed ha saputo che si trattava di un giardiniere disoccupato, costretto a rubare perché l’unico mezzo di sussistenza di cui dispone è la pensione di parziale invalidità della moglie, che ammonta a meno di trecento euro mensili.
Un po’ impietosito ed un po’ per senso civico, ha creduto bene di scrivere una lettera al malfattore, deprecando il fatto, di cui ha cercato di spiegare l’assoluta inutilità anche per il suo autore, e proponendogli quindi di venire a casa sua per tenere in ordine il prato – ovviamente con una retribuzione – ed offrendo anche alla moglie o compagna di venire a riordinare e pulire, regolarmente retribuita, una cinquantina di appartamenti nuovi in attesa dei rispettivi proprietari. Inutile dire che il ladro, rilasciato dal giudice con l’obbligo della firma, ha immediatamente accettato.
Questo lodevole episodio, che fa certo onore al suo protagonista che ha voluto mostrare ad un poveraccio che non è danneggiando gli altri, ma con il lavoro che si possono risolvere i gravi problemi che affliggono oggi tanti cittadini per bene, ci fa ricordare che un simile comportamento potrebbe essere attuato anche dai nostri politici da sempre ritenuti cinici ed egoisti.
Fra i possibili candidati alla prossima Presidenza della Repubblica si vocifera che sia in buona posizione il professor Giuliano Amato, già per ben due volte Presidente del Consiglio e Ministro. Anche lui, in tempi ormai lontani, è stato sorpreso a mettere nottetempo e surrettiziamente le mani nelle tasche degli italiani, con un prelievo forzoso su tutti i conti correnti bancari. Naturalmente non solo non è mai stato arrestato, ma neppure sottoposto all’obbligo giornaliero della firma. Attualmente anche lui, come il povero giardiniere, è costretto a vivere con la modesta pensione di circa trentamila euro mensili (lordi, per carità!) senza alcuna certezza per il futuro.
Ed ecco che alcuni amici, per toglierlo dall’imbarazzo – e forse per insegnargli che con il lavoro si può ovviare a tutte le contrarietà, anche senza organizzare spedizioni notturne presso le banche - pensano di offrirgli quale occupazione che gli integri il modesto vitalizio, col quale comunque sembra che possa raggiungere anche la quarta settimana del mese,  la Presidenza della Repubblica. Onore che spetterebbe di diritto, secondo i suoi estimatori, a chi, dopo essere stato il delfino di Craxi,  non ha esitato a rinnegarlo e ad allearsi con chi l’aveva distrutto e condannato all’esilio.
Forse ha pensato che anche Pietro, che aveva rinnegato il suo Maestro, è poi diventato il capo della Chiesa.
 Il Bertoldo

1 commento:

Anonimo ha detto...

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