Per "auto-reverse" si intende un dispositivo che permette, una volta terminata la riproduzione di un lato di una cassetta audio, di ascoltare l'altra parte del nastro senza dover estrarre la cassetta per girarla. In sostanza l’auto-reverse permette di sentire, anche per lungo tempo, sempre la stessa musica.
Il concetto è molto diffuso nella vita di tutti i giorni, ma dove esso raggiunge il parossismo è in politica. Vale la pena a questo punto di portare alcuni esempi.
L’on. Dario Franceschini, per esempio, ormai da mesi ripete senza stancarsi e senza alcuna variazione le sue tiritere contro Silvio Berlusconi, che secondo lui è all’origine di tutti i mali non solo del nostro paese ma anche dell’intero pianeta. Anche la sua attuale campagna elettorale è impostata unicamente sulla necessità di battere il Cavaliere. Nessuno gli ha ancora spiegato che le prossime elezioni sono di carattere amministrativo, e che il premier non aspira né a fare il sindaco né il presidente di qualche provincia, oppure si riferiscono all’elezione del parlamento europeo, ed anche in questo caso Berlusconi non c’entra, dato che la sua influenza in quella istituzione, anche se aspirasse a farne parte, sarebbe molto vicina allo zero.
In tutt’altro settore politico, notiamo che il presidente del Consiglio ripete ormai da molti mesi che la crisi internazionale è ormai in via di esaurimento, che ci sono chiari (?) sintomi di ripresa e che bisogna essere ottimisti. Forse l’invito all’ottimismo serve a sostenere il morale degli italiani, ma dopotutto sembra che, se la cosa fosse vera e tenuto conto del periodo trascorso da quando ha iniziato la sua litania, dovremmo già essere veramente fuori dalla crisi. Cosa che non appare evidente, soprattutto a tutti coloro che debbono fare i conti con il rischio di disoccupazione o che temono giustamente per la sopravvivenza della propria impresa.
Un altro motivo che ci affligge orma da molti anni è fornito dalla magistratura che, ad ogni vigilia elettorale, trova il modo di coinvolgere Silvio Berlusconi in qualche vicenda giudiziaria, al fine evidente di portar acqua al mulino delle sinistre, che stanno letteralmente morendo di sete. A questo rito ormai stucchevole fa regolarmente seguito la litania delle richieste di dimissioni da parte delle sinistre, incuranti del fatto che la Costituzione (la sacra Costituzione da loro stessi ritenuta intoccabile) chiarisca che nessuno può essere considerato colpevole se non in seguito a sentenza passata in giudicato.
Infine vale la pena di ricordare le ormai tradizionali manifestazioni di protesta di ben identificati gruppi di “studenti” e “lavoratori” che scattano immediatamente non appena viene proferita l’espressione G8, si tratti di riunioni di rettori universitari, di ministri o di capi di stato. Il riflesso è ormai di tipo pavloviano, ed è molto probabile che scatterebbe anche se si definisse con quell’espressione un mercato ortofrutticolo o un raduno di giocatori di bocce.
Il Bertoldo
21 maggio 2009
18 maggio 2009
Campagne Elettorali
Attualmente sono in corso non una ma ben tre campagne elettorali: elezioni amministrative, elezioni europee, referendum sulla legge elettorale.
Per quanto riguarda il voto amministrativo, che interessa molti comuni e provincie, abbiamo assistito, in fase di compilazione delle liste elettorali, ai soliti diverbi e malumori fra forze dello stesso panorama politico. Terminata questa fase, le campagne si svolgono, com’è ovvio, su basi locali, anche se la posta in gioco è alquanto diversa: si tratta di vedere quante amministrazioni verranno guadagnate o perse, rispetto alla situazione precedente, da ogni singola forza politica, perché poi ciascuno possa affermare di essere miglior amministratore dell’altro e quindi di godere maggior popolarità. Naturalmente, dato che ci saranno di sicuro spostamenti da destra a sinistra e viceversa in molte località, alla fine tutti potranno proclamarsi soddisfatti dell’esito.
Il referendum si terrà solo il 20 giugno, e quindi la campagna, che sarà centrata su “vota” o “astieniti” non è ancora entrata nel vivo e quindi se ne potrà parlare più tardi.
Quello che sembra però interessare maggiormente le forze politiche sono le elezioni per il parlamento europeo. Non perché si attribuisca una particolare importanza alla presenza in tale consesso (salvo naturalmente per coloro che vi entreranno, interessati soprattutto alle prebende che a tale posizione sono connesse) ma perché, a distanza di poco più di un anno dalle precedenti elezioni politiche, esse rappresenteranno un gigantesco sondaggio sulle preferenze politiche degli elettori, e quindi potranno significare il consenso nei confronti dell’attuale maggioranza, ovvero una sorta di rifiuto verso di essa.
Naturalmente gli argomenti usati non sono affatto originali né inediti, e d’altra parte essi non potrebbero esserlo, poiché non si tratta di presentare programmi per una futura azione politica, visto che l’influenza di ciascun partito sul piano europeo tende a zero. Tutti gli argomenti usati in questa campagna si riferiscono in realtà alla situazione interna italiana.
Come era da aspettarsi, il più originale ed innovatore in questo senso è stato l’uomo politico del momento, il segretario del PD Dario Franceschini. Incurante del senso del ridicolo – come del resto è sua inveterata abitudine – si limita alla solita trita campagna anti Berlusconi, origine di tutti i mali del paese (cosa c’entri tutto questo con l’Europa lo sa solo lui). Accusa l’attuale maggioranza di fare solo parole e non fatti (quali fatti concreti possano essere attribuiti al suo partito è un mistero), e per quanto riguarda l’ultimo argomento di dibattito politico, le regole sulla sicurezza e sulla immigrazione – questi sì argomenti di interesse europeo – si limita, come da copione, ad accusare di razzismo e di mancanza di solidarietà l’attuale governo.
Dall’altra parte dell’arco politico assistiamo alla sceneggiata del Presidente del Consiglio che si presenta capolista in quasi tutte le circoscrizioni, ben sapendo che dovrà rinunciare dappertutto in favore dei primi non eletti: non sembra una cosa seria, dato che sembra sia sufficiente che il suo nome compaia eventualmente nella intestazione della lista, affinché anche i più sprovveduti sappiano che il partito che andranno a votare – o a non votare – sia proprio il suo. Ed anche lui imposta la sua campagna sulla superiorità della sua parte politica nelle questioni interne…
Insomma, niente di nuovo sotto il sole.
H/T: Il Bertoldo
Per quanto riguarda il voto amministrativo, che interessa molti comuni e provincie, abbiamo assistito, in fase di compilazione delle liste elettorali, ai soliti diverbi e malumori fra forze dello stesso panorama politico. Terminata questa fase, le campagne si svolgono, com’è ovvio, su basi locali, anche se la posta in gioco è alquanto diversa: si tratta di vedere quante amministrazioni verranno guadagnate o perse, rispetto alla situazione precedente, da ogni singola forza politica, perché poi ciascuno possa affermare di essere miglior amministratore dell’altro e quindi di godere maggior popolarità. Naturalmente, dato che ci saranno di sicuro spostamenti da destra a sinistra e viceversa in molte località, alla fine tutti potranno proclamarsi soddisfatti dell’esito.
Il referendum si terrà solo il 20 giugno, e quindi la campagna, che sarà centrata su “vota” o “astieniti” non è ancora entrata nel vivo e quindi se ne potrà parlare più tardi.
Quello che sembra però interessare maggiormente le forze politiche sono le elezioni per il parlamento europeo. Non perché si attribuisca una particolare importanza alla presenza in tale consesso (salvo naturalmente per coloro che vi entreranno, interessati soprattutto alle prebende che a tale posizione sono connesse) ma perché, a distanza di poco più di un anno dalle precedenti elezioni politiche, esse rappresenteranno un gigantesco sondaggio sulle preferenze politiche degli elettori, e quindi potranno significare il consenso nei confronti dell’attuale maggioranza, ovvero una sorta di rifiuto verso di essa.
Naturalmente gli argomenti usati non sono affatto originali né inediti, e d’altra parte essi non potrebbero esserlo, poiché non si tratta di presentare programmi per una futura azione politica, visto che l’influenza di ciascun partito sul piano europeo tende a zero. Tutti gli argomenti usati in questa campagna si riferiscono in realtà alla situazione interna italiana.
Come era da aspettarsi, il più originale ed innovatore in questo senso è stato l’uomo politico del momento, il segretario del PD Dario Franceschini. Incurante del senso del ridicolo – come del resto è sua inveterata abitudine – si limita alla solita trita campagna anti Berlusconi, origine di tutti i mali del paese (cosa c’entri tutto questo con l’Europa lo sa solo lui). Accusa l’attuale maggioranza di fare solo parole e non fatti (quali fatti concreti possano essere attribuiti al suo partito è un mistero), e per quanto riguarda l’ultimo argomento di dibattito politico, le regole sulla sicurezza e sulla immigrazione – questi sì argomenti di interesse europeo – si limita, come da copione, ad accusare di razzismo e di mancanza di solidarietà l’attuale governo.
Dall’altra parte dell’arco politico assistiamo alla sceneggiata del Presidente del Consiglio che si presenta capolista in quasi tutte le circoscrizioni, ben sapendo che dovrà rinunciare dappertutto in favore dei primi non eletti: non sembra una cosa seria, dato che sembra sia sufficiente che il suo nome compaia eventualmente nella intestazione della lista, affinché anche i più sprovveduti sappiano che il partito che andranno a votare – o a non votare – sia proprio il suo. Ed anche lui imposta la sua campagna sulla superiorità della sua parte politica nelle questioni interne…
Insomma, niente di nuovo sotto il sole.
H/T: Il Bertoldo
17 maggio 2009
16 maggio 2009
Once upon a time in China, lived two Chinamen.
One named "I Cum" and one named "No Cum".
"No Cum" marry pretty Chinese girl named "No Cum Tu".
For very obvious reason "No Cum" and "No Cum Tu" not have any children.
One day, "No Cum" went out of town on business and "I Cum" came over and
spent the night with "No Cum Tu".
That night "I Cum" came and "No Cum Tu" came too.
This make both very happy.
About 7 or 8 months later, "No Cum" see he about to become father but he not
know how come, so when baby come, he named it, "How Cum U Cum".
Of course, "I Cum" and "No Cum Tu" know "How Cum U Cum" came but to this day
"No Cum" not know how come "How Cum U Cum" came!
H/T: Bob
"No Cum" marry pretty Chinese girl named "No Cum Tu".
For very obvious reason "No Cum" and "No Cum Tu" not have any children.
One day, "No Cum" went out of town on business and "I Cum" came over and
spent the night with "No Cum Tu".
That night "I Cum" came and "No Cum Tu" came too.
This make both very happy.
About 7 or 8 months later, "No Cum" see he about to become father but he not
know how come, so when baby come, he named it, "How Cum U Cum".
Of course, "I Cum" and "No Cum Tu" know "How Cum U Cum" came but to this day
"No Cum" not know how come "How Cum U Cum" came!
H/T: Bob
Ecco come trattano gli illegali in Asia
Nei paesi del Sud Est Asiatico, gli immigranti illegali che vengono trovati, sono portati in tribunale, e prima dell'espulsione verso i loro paesi di orgine, fustigati con alcune frustate tanto per fare capire che qui non si scherza.
Il video sotto mostra come avvengono le frustate. La punizione e' aplicata anche nella citta' stato di Singapore, paese considerato del primo mondo e membro dell'ONU.
Avete mai visto l'ONU protestare?
E allora smettiamola con questa ipocrisia.
Il video QUI non e' consigliato a persone sensibili.
Il video sotto mostra come avvengono le frustate. La punizione e' aplicata anche nella citta' stato di Singapore, paese considerato del primo mondo e membro dell'ONU.
Avete mai visto l'ONU protestare?
E allora smettiamola con questa ipocrisia.
Il video QUI non e' consigliato a persone sensibili.
15 maggio 2009
L'idiota che ha fatto incarcerare Aung San Suu Kyi
Si chiama John W. Yettaw.
Non era stato invitato e lo ha fatto per motivi che nessuno riesce a capire. E' un po' eccentrico dicono i suoi famigliari, un pazzo secondo i colleghi. Ma va?
E cosi i macellai di Rangoon ne approfittano.
Povero idiota!
Non era stato invitato e lo ha fatto per motivi che nessuno riesce a capire. E' un po' eccentrico dicono i suoi famigliari, un pazzo secondo i colleghi. Ma va?
E cosi i macellai di Rangoon ne approfittano.
Povero idiota!
Mondiale alternativo di Formula 1?
Ferrari, ecco la Formula Bis per far sbandare Mosley
Sarebbe un' ottima mossa. Ma Ecclestone non accettera' mai una cosa simile.
Sarebbe un' ottima mossa. Ma Ecclestone non accettera' mai una cosa simile.
A proposito di sbarchi ed imbarchi...
va rilevata la strenua battaglia condotta dall’onorevole Dario Franceschini contro il “respingimento” degli immigranti africani. Sospettiamo che essa sia giustificata dal sospetto che egli nutre che, subito dopo le elezioni europee, che non saranno verosimilmente un trionfo per il suo partito, egli stesso venga rispedito a casa. Si tratterebbe quindi di una difesa “di categoria”.
Il Bertoldo
Foto: google images
14 maggio 2009
Notizia interessante
Donna muore dopo avere utilizzato un martello pneumatico come vibratore!
Un martello pneumatico?
Segnalazione: Andrew B.
Un martello pneumatico?
Segnalazione: Andrew B.
Sbarchi e imbarchi
In questi giorni l’argomento principe di discussione, e non solo in Italia, è la questione della sicurezza e più in particolare l’incontrollato arrivo di clandestini attraverso il Canale di Sicilia. La stipula di accordi specifici con il governo libico consente ormai di rimandare al paese d’imbarco i natanti sorpresi fuori dalle acque territoriali italiane.
La messa in esecuzione di questi accordi ha permesso ultimamente di ricondurre in Libia alcune centinaia di clandestini, provenienti un po’ da tutti i paesi d’Africa, ma partiti da poti libici, e ciò ha procurato un vero vespaio di proteste da parte dei partiti di opposizione – che come al solito si sono limitati a deprecare, senza mai dare un suggerimento utile alla soluzione del problema – del Vaticano e dell’ONU.
Caratteristica comune di tutte queste proteste, che variano dall’accusa di violazione dei diritti umani alle accuse di razzismo, è il richiamo alla solidarietà, all’accoglienza indiscriminata, alla doverosa ospitalità nei confronti di chi è meno fortunato, e via dicendo. Mai una parola è stata detta sulla questione principale che resta sempre il fatto che è il nostro paese che, secondo chi protesta, dovrebbe accogliere tutti coloro che per qualsiasi ragione desiderano entrarvi; mai una volta il richiamo alla solidarietà ecc. è stato accompagnato dall’offerta di ospitare parte di questi disgraziati, in modo da condividere il dovere dell’ospitalità.
D’altra parte in questo generoso anelito all’accoglienza si è evidentemente del tutto trascurato di prendere in considerazione quali sono le legittime preoccupazioni di chi dovrebbe farsi carico di questi migranti; nessun accenno ai costi che l’ospitalità comporta e quindi nessuna proposta di assumere parte di tali costi; nessuna considerazione del fatto che le leggi di ogni paese vanno rispettate; e soprattutto è trascurato il fatto che, in un momento di grave crisi mondiale, con la conseguente perdita di posti di lavoro, non è possibile offrire alcuna sistemazione decente a queste persone, che sarebbero fatalmente e per necessità spinte a svolgere attività illegali quando non addirittura criminali.
Nulla può fermare le anime belle nella loro generosità a spese altrui. E’ vero che non tutti i critici sono cristiani, ma tutti dovrebbero ricordare che “la carità incomincia a casa propria”. Per quanto poi riguarda la supposta violazione dei diritti umani, denunciata dall’ONU, sarebbe bene che, prima di accusare a vanvera paesi come l’Italia, l’organizzazione si desse una mossa nei confronti di tanti paesi membri che i diritti umani non sanno neppure cosa siano.
Il Bertoldo
La messa in esecuzione di questi accordi ha permesso ultimamente di ricondurre in Libia alcune centinaia di clandestini, provenienti un po’ da tutti i paesi d’Africa, ma partiti da poti libici, e ciò ha procurato un vero vespaio di proteste da parte dei partiti di opposizione – che come al solito si sono limitati a deprecare, senza mai dare un suggerimento utile alla soluzione del problema – del Vaticano e dell’ONU.
Caratteristica comune di tutte queste proteste, che variano dall’accusa di violazione dei diritti umani alle accuse di razzismo, è il richiamo alla solidarietà, all’accoglienza indiscriminata, alla doverosa ospitalità nei confronti di chi è meno fortunato, e via dicendo. Mai una parola è stata detta sulla questione principale che resta sempre il fatto che è il nostro paese che, secondo chi protesta, dovrebbe accogliere tutti coloro che per qualsiasi ragione desiderano entrarvi; mai una volta il richiamo alla solidarietà ecc. è stato accompagnato dall’offerta di ospitare parte di questi disgraziati, in modo da condividere il dovere dell’ospitalità.
D’altra parte in questo generoso anelito all’accoglienza si è evidentemente del tutto trascurato di prendere in considerazione quali sono le legittime preoccupazioni di chi dovrebbe farsi carico di questi migranti; nessun accenno ai costi che l’ospitalità comporta e quindi nessuna proposta di assumere parte di tali costi; nessuna considerazione del fatto che le leggi di ogni paese vanno rispettate; e soprattutto è trascurato il fatto che, in un momento di grave crisi mondiale, con la conseguente perdita di posti di lavoro, non è possibile offrire alcuna sistemazione decente a queste persone, che sarebbero fatalmente e per necessità spinte a svolgere attività illegali quando non addirittura criminali.
Nulla può fermare le anime belle nella loro generosità a spese altrui. E’ vero che non tutti i critici sono cristiani, ma tutti dovrebbero ricordare che “la carità incomincia a casa propria”. Per quanto poi riguarda la supposta violazione dei diritti umani, denunciata dall’ONU, sarebbe bene che, prima di accusare a vanvera paesi come l’Italia, l’organizzazione si desse una mossa nei confronti di tanti paesi membri che i diritti umani non sanno neppure cosa siano.
Il Bertoldo
11 maggio 2009
Candidature
E’ attualmente in corso la campagna per le prossime elezioni del Parlamento Europeo, che si terranno fra circa un mese, ma non si ha l’impressione che sia in corso una campagna normale. Per chiarirci un po’ le idee occorre innanzitutto verificare che cosa sia il Parlamento Europeo: si tratta di un’assemblea elettiva di oltre 700 membri provenienti proporzionalmente da tutti i paesi della UE i cui compiti possono essere così descritti:
1-esercitare il controllo politico della commissione, votare mozioni di censura e proporre interrogazioni scritte e orali;
2-esaminare le proposte della commissione e partecipare al consiglio dell'unione europea;
3-insieme al consiglio dell'unione europea approvare il bilancio annuale politico della comunità;
4-nominare un mediatore con il compito di ricevere i reclami dei cittadini dell'unione;
5-istituire commissioni temporanee d'inchiesta.
Come si vede il Parlamento Europeo non può essere definito una assemblea legislativa in quanto è praticamente del tutto sprovvisto di poteri; esso si potrebbe definire una mano di vernice democratica sparsa su un organismo che molto democratico non è.
In queste condizioni è evidente che sul piano nazionale le elezioni europee hanno, paradossalmente, un interesse puramente interno: esse servono unicamente a verificare i rapporti di forza fra i vari partiti e a nient’altro, e, per quanto riguarda in particolare il PD, dimostrare la validità o l’inconsistenza del segretario Franceschini. Da qui l’importanza di inserire nelle liste dei candidati dei nomi che abbiano un’attrattiva per il grosso pubblico, per massimizzare il raccolto di voti, anche se tali candidati, dal punto di vista politico, non rappresentano nulla, oppure rappresentano unicamente degli esponenti politici ormai sulla via del tramonto e sostanzialmente ripudiati dagli stessi partiti cui appartengono.
Quindi assistiamo al proliferare nelle liste di nomi artisti e sportivi e comunque di persone note esclusivamente per le loro presenze televisive. Naturalmente questo atteggiamento viene severamente criticato, nei confronti dei partiti avversi, soprattutto da chi si avvale della stessa linea di condotta. Particolarmente accaniti sono tutti i partiti di opposizione nei confronti delle liste del PDL, che comprende molti nomi di giovani, uomini e donne, non particolarmente conosciuti per la loro attività politica: in quanto queste candidature riguardino giovani donne attraenti non si evita di parlare, con tono dispregiativo, di “veline”.
Questo poi è servito, anche grazie al probabilmente programmato intervento pubblico della signora Lario, ad addossare al presidente del consiglio ogni accusa di indegnità ed immoralità, senza portare, come è normale, lo straccio di una prova. Fra le prese di posizione più esilaranti c’è quella dell’on. Emma Bonino, che ha bollato con parole di fuoco l’inserimento nelle liste del centrodestra delle cosiddette veline, dimentica del fatto che proprio il suo partito anni fa, senza che lei se ne dissociasse, ha portato nel Parlamento italiano tale Elena Anna Staller, più nota come Cicciolina, nota porno star.
Il Bertoldo
1-esercitare il controllo politico della commissione, votare mozioni di censura e proporre interrogazioni scritte e orali;
2-esaminare le proposte della commissione e partecipare al consiglio dell'unione europea;
3-insieme al consiglio dell'unione europea approvare il bilancio annuale politico della comunità;
4-nominare un mediatore con il compito di ricevere i reclami dei cittadini dell'unione;
5-istituire commissioni temporanee d'inchiesta.
Come si vede il Parlamento Europeo non può essere definito una assemblea legislativa in quanto è praticamente del tutto sprovvisto di poteri; esso si potrebbe definire una mano di vernice democratica sparsa su un organismo che molto democratico non è.
In queste condizioni è evidente che sul piano nazionale le elezioni europee hanno, paradossalmente, un interesse puramente interno: esse servono unicamente a verificare i rapporti di forza fra i vari partiti e a nient’altro, e, per quanto riguarda in particolare il PD, dimostrare la validità o l’inconsistenza del segretario Franceschini. Da qui l’importanza di inserire nelle liste dei candidati dei nomi che abbiano un’attrattiva per il grosso pubblico, per massimizzare il raccolto di voti, anche se tali candidati, dal punto di vista politico, non rappresentano nulla, oppure rappresentano unicamente degli esponenti politici ormai sulla via del tramonto e sostanzialmente ripudiati dagli stessi partiti cui appartengono.
Quindi assistiamo al proliferare nelle liste di nomi artisti e sportivi e comunque di persone note esclusivamente per le loro presenze televisive. Naturalmente questo atteggiamento viene severamente criticato, nei confronti dei partiti avversi, soprattutto da chi si avvale della stessa linea di condotta. Particolarmente accaniti sono tutti i partiti di opposizione nei confronti delle liste del PDL, che comprende molti nomi di giovani, uomini e donne, non particolarmente conosciuti per la loro attività politica: in quanto queste candidature riguardino giovani donne attraenti non si evita di parlare, con tono dispregiativo, di “veline”.
Questo poi è servito, anche grazie al probabilmente programmato intervento pubblico della signora Lario, ad addossare al presidente del consiglio ogni accusa di indegnità ed immoralità, senza portare, come è normale, lo straccio di una prova. Fra le prese di posizione più esilaranti c’è quella dell’on. Emma Bonino, che ha bollato con parole di fuoco l’inserimento nelle liste del centrodestra delle cosiddette veline, dimentica del fatto che proprio il suo partito anni fa, senza che lei se ne dissociasse, ha portato nel Parlamento italiano tale Elena Anna Staller, più nota come Cicciolina, nota porno star.
Il Bertoldo
09 maggio 2009
Indagine
Durante una recente indagine in europa, all domanda:
Ci sono troppi stranieri nel nostro continente?
18% hanno risposto SI
82% hanno risposto العلامات المرجعية، وأمور أخرى كثير
Ci sono troppi stranieri nel nostro continente?
18% hanno risposto SI
82% hanno risposto العلامات المرجعية، وأمور أخرى كثير
08 maggio 2009
Gisele, Naomi, Kate, Daria, Claudia e Eva
Tutte insieme sulla rivista V magazine.
Non conoscevo questa rivista, ma un periodico che riesce a mettere insieme Gisele Bundchen, Naomi Campbell, Kate Moss, Daria Werbowy, Claudia Schiffer, e Eva Herzigova per una rubrica costumi da bagni, abbonamento immediato.
Segnalazione: Federico
Non conoscevo questa rivista, ma un periodico che riesce a mettere insieme Gisele Bundchen, Naomi Campbell, Kate Moss, Daria Werbowy, Claudia Schiffer, e Eva Herzigova per una rubrica costumi da bagni, abbonamento immediato.
Segnalazione: Federico
Trasformatore di urina in acqua potabile
Disegnato da una tale Leonardo Manavella, un filtro che permette di trasformare l'urina in acqua. Si chiama H2O
Bere la propria pipi'? Provate a regalarlo a uno di quei cretini ecologisti nostrani...
H/T: Andrew
Solo in un paese musulmano...
Una notizia con un titolo simile Bambina di 8 anni divorzia marito di 50.
In qualsiasi altro paese la notizia sarebbe "bambina di 8 anni liberata da pedofilo"
Evidentemente non nei paesi musulmani.
In qualsiasi altro paese la notizia sarebbe "bambina di 8 anni liberata da pedofilo"
Evidentemente non nei paesi musulmani.
07 maggio 2009
Pettegolezzi Presidenziali
La signora Miriam Raffaella Bertolini, in arte Veronica Lario, è stata un’attrice e come tale non è certamente allergica ai colpi di scena ed alla drammatizzazione di vicende che forse non lo meriterebbero. Non vogliamo qui dilungarci sul gossip ormai straripante sulla questione dei rapporti, ormai sembra del tutto interrotti, fra la signora ed il premier Silvio Berlusconi. A ciò sono più che sufficienti le numerose pagine che tutti i giornali, non solo italiani, hanno dedicato e continuano a dedicare alla questione: basti pensare che la seriosa Unità, in un solo numero, ha consacrato ben otto pagine alla faccenda. Ci limiteremo solo a fare alcune osservazioni, fra il serio ed il faceto, sulla vicenda.
Innanzi tutto vorremmo ricordare che la signora non può ignorare le abitudini per così dire esuberanti del marito: ella stessa è stata da lui conquistata in costanza di matrimonio, e pur avendo accettato una convivenza che ha dato origine a ben tre parti e ad un aborto, non ha avuto mai obiezioni sulla sostanza del loro rapporto. Solo dopo dieci anni di convivenza e cinque dal divorzio del compagno dalla sua precedente consorte, ha deciso di regolarizzare la propria situazione con il matrimonio.
Non è il caso di fare i moralisti, ma ci sembra che tutta la vicenda sia un po’ bizzarra. E’ ben noto che la signora Lario ha sempre tenuto un contegno estremamente riservato per tutto il periodo in cui il marito è stato in politica. Il suo silenzio e la sua riservatezza sono stati interrotti solo alcune volte, in modo peraltro assai fragoroso, teatrale verrebbe da dire, approfittando dell’appoggio, non del tutto disinteressato, di alcuni organi di stampa generalmente non benevoli nei confronti del Presidente del Consiglio e della sua parte politica.
A suo tempo ha rifiutato una candidatura offertale dal segretario del PD Veltroni, forse perché riteneva di essere più utile alla causa sparando come cecchino che non come combattente regolare. E lo ha dimostrato mettendo in piazza beghe famigliari, vedi caso, proprio alla vigilia delle elezioni: che strana coincidenza! Evidentemente la signora i panni sporchi non ama lavarli in casa…
Sulla questione abbiamo poi dovuto subire le recriminazioni moralistiche proprio di coloro che reclamizzano sempre la correttezza e la liceità di comportamenti sessualmente liberi, e deplorano in questo campo gli atteggiamenti della Chiesa, contraria evidentemente ad ogni sregolatezza. Fra l’altro va rilevato che l’Avvenire, organo dell’episcopato italiano, in un articolo firmato e che comunque non impegna in alcun modo le gerarchie religiose, pur deplorando da un lato i comportamenti “disinvolti” e disinibiti del premier, ha precisato che un uomo politico va giudicato per le sue realizzazioni pubbliche e non sui suoi comportamenti privati.
Dal suo canto l’onorevole Dario Franceschini non ha esitato a gettarsi temerariamente nella mischia: in mancanza di altri validi argomenti, anche la storia Lario-Berlusconi fa brodo. Si ha l’impressione che il PD abbia già abbondantemente superato la soglia della frutta e sia ormai, dopo caffè, grappino e dolcetti, alla fase Alka Seltzer.
H/T: Il Bertoldo
Singapore: Segretaria stacca il pene al suo manager
Una segretaria e il suo manager fanno sesso in una macchina parcheggiata e lei gli stacca il pene dopo che la vettura viene tamponata da un camion...
Chi ha detto che questa citta' e' noiosa...
Chi ha detto che questa citta' e' noiosa...
06 maggio 2009
I comedianti dei Late Show si autocensurano
Con Bush era una battuta continua.
Adesso i comedianti dei late show americani tipo David Letterman, Jay Leno, Conan O'Brien, Jimmy Fallon, Jon Stewart non aprono bocca su Obama....
L'articolo
Ditta von Teese si spogliera' in Eurovisione?
Durante la canzone della Germania all' Eurofestival.
Quando da bambino guardavo l'Eurovisione della canzone come si chiamava, mi ricordo chiamavano al telefono le varie capitali europee per conteggiare i voti.
Hello Paris? Hello London? E funzionava benissimo. Quando invece cominciavano a chiamare i paesi tipo l'italia, la Spagna o la Turchia era sempre un bel casino , i voti non arrivavano mai e non si sentiva niente. "We have lost Rome, Nous avons perdu la ligne avec Rome" dicevano sempre i giudici.
Poi era bello vedere come i paesi votavano. I paesi del sud europa come la Spagna e l'Italia si scambiavano i voti e i punti
I tedeschi e i francesi votavano sempre contro gli inglesi e viceversa.
I francesi, odiati da tutti, prendevano i punti dai tedeschi
I tedeschi davano sempre un voto alto ad Israele...
Era tutto un gioco politico...Con la scusa delle canzoni.
La faccia dell'Europa negli anni 70.
Era buffo, molto kitsch, e in bianco e nero.
Altro che strip "Teese"....
Quando da bambino guardavo l'Eurovisione della canzone come si chiamava, mi ricordo chiamavano al telefono le varie capitali europee per conteggiare i voti.
Hello Paris? Hello London? E funzionava benissimo. Quando invece cominciavano a chiamare i paesi tipo l'italia, la Spagna o la Turchia era sempre un bel casino , i voti non arrivavano mai e non si sentiva niente. "We have lost Rome, Nous avons perdu la ligne avec Rome" dicevano sempre i giudici.
Poi era bello vedere come i paesi votavano. I paesi del sud europa come la Spagna e l'Italia si scambiavano i voti e i punti
I tedeschi e i francesi votavano sempre contro gli inglesi e viceversa.
I francesi, odiati da tutti, prendevano i punti dai tedeschi
I tedeschi davano sempre un voto alto ad Israele...
Era tutto un gioco politico...Con la scusa delle canzoni.
La faccia dell'Europa negli anni 70.
Era buffo, molto kitsch, e in bianco e nero.
Altro che strip "Teese"....
Iscriviti a:
Post (Atom)