08 ottobre 2009

Sollievo

Finalmente la Corte Costituzionale ha fatto chiarezza una volta per tutte. Coloro che sospettavano che fosse in atto un’azione concentrica delle sinistre mirante a disattendere il voto popolare ed a destabilizzare il governo sono stati clamorosamente smentiti. Ormai è certo: non ci può essere alcun sospetto in merito, adesso ne abbiamo l’assoluta certezza suffragata dal più alto ed inappellabile consesso istituzionale in campo giuridico-costituzionale.
Non si conoscono ancora le motivazioni della pronuncia della Corte, ma certamente saranno molto sottili ed articolate, in quanto essa dovrà smentire se stessa su un argomento del quale già si era occupata pochissimi anni orsono. Non siamo giuristi e lasciamo ad altre menti più illuminate e competenti l’incarico di discettare su questo difficile argomento. Tuttavia non possiamo esimerci, da gente della strada, di svolgere alcune considerazioni.
Nel dispositivo della sentenza si indica la necessità di ricorrere ad una legge costituzionale e si richiama l’articolo 3 della Costituzione che sancisce l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Non ci appare chiaro per quale motivo una legge costituzionale può essere in contrasto con un articolo imperativo della Costituzione stessa. Va peraltro notato che già la Costituzione deroga al principio dell’uguaglianza dei cittadini: infatti, mentre tutti i cittadini sono soggetti ad un giudice terzo, i membri della magistratura si giudicano fra di loro.
D’altra parte con la sua pronuncia la Corte Costituzionale sembra aver derogato al principio della certezza del diritto: se l’interpretazione della legge varia secondo gli umori o la composizione del collegio giudicante, non v’è più alcuna certezza ed i cittadini non possono che trovarsi disorientati. Come si può affermare che, secondo il dettato del diritto romano, “ignorantia legis non excusat” se la legge stessa può essere di volta in volta interpretata in modo diverso? E come si concilia il principio dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge se alcuni sono stati giudicati ante pronuncia ed altri post? Le decisioni della Corte Costituzionale entrano infatti in vigore solo dal giorno successivo alla loro pubblicazione.
Infine un’ultima considerazione. Appare infatti piuttosto strano che la Corte si preoccupi di non concedere alle più alte cariche dello stato una sospensione dei processi in corso, che in definitiva si risolve in un prolungamento dei termini della prescrizione nei loro confronti, quando è ormai a tutti noto (forse non ai supremi giudici) che le più assurde lungaggini processuali sono ormai abituali, con rinvii di udienze non di settimane o mesi, ma spesso addirittura di parecchi anni. Forse è più importante che le cariche dello stato siano giudicate ed eventualmente condannate in tempi brevi, con possibili gravi conseguenze sulla stabilità dello stato, piuttosto che assicurare una rapida giustizia a tutti i cittadini?
Il Bertoldo

8 commenti:

Il solito Anonimo ha detto...

Mi prudono le mani ...

Lontana ha detto...

Ciao Mango,
sono imbufalita. E osano anche dire che "non cambia niente..."

frazil ha detto...

a me girano i marroni

farabutto di singapore ha detto...

come godo!

Il solito Anonimo ha detto...

Non sono abituato ad ascoltare radio RAI, però sto seguendo per caso "il comunicattivo", eccezionale! Umorismo intelligente, tagliente e senza bisogno di parolacce e urlate varie (logicamente di destra). E' disponibile anche l'archivio on-line per chi non lo può acoltare in diretta. Vivamente consigliato.

pol pot ha detto...

E' una bella giornata pensando che ti rodi il fegato... tra poco lo blindano il puttaniere!!
Ciao ciao

Anonimo ha detto...

Mango mango perso tutto il succo?? Povero martire silvio... come fate adesso senza il suo fulgido esempio di vincente che "paga i giudici"!!

Il solito Anonimo ha detto...

Ciao Pol Pot, vi accontentate di poco! Una volta festeggiavate se i terroristi uccidevano un poliziotto o se crepava un soldato americano in Viet Nam, adesso dovete cacciare giù perfino i soldati italiani che combattono in Afghanistan ... come cambia il tempo ... Silvio, tieni duro, sono gli ultimi rantoli di un sistema marcio che in Italia cerca di sopravviere malgrado la Storia ne abbia decretato la fine da 20 anni. Tra poco vi ridurrete a festeggiare le poche volte che all'ospizio vi serviranno la pappa col pomodoro, l'unica cosa rossa che potrete permettervi.