13 agosto 2012

Consuntivi



Circa nove mesi fa il Presidente della Repubblica, preoccupato per l’imperversare della crisi mondiale, spinse alle dimissioni il precedente governo, democraticamente eletto, per sostituirlo con un governo di cosiddetti tecnici, affidato da lui al professor Mario Monti, con l’incarico di fare uscire il paese dal pantano ed assicurare la ripresa di un equilibrato sviluppo.
Il nuovo governo si mise alacremente all’opera, esponendo al paese un programma imperniato sul rigore e sulla crescita. Sono ormai trascorsi abbastanza mesi per tentare di fare un bilancio di ciò che è stato fatto. Il rigore è stato applicato con ferrea mano, come richiesto dall’Europa su input del governo tedesco. Quanto alla crescita non è possibile negare che anche questa promessa è stata mantenuta, e ne diamo qui i principali esempi. D’altra parte, a parziale compensazione, ci sono anche varie voci in diminuzione.
Crescita:
·        E’ cresciuto a dismisura il prelievo fiscale
·        E’ cresciuto il debito pubblico
·        E’ cresciuta la disoccupazione
·        E’ cresciuto il debito dello stato nei confronti dei propri fornitori
·        E’ cresciuto il numero dei fallimenti
·        E’ cresciuta l’età pensionabile
·        E’ cresciuta l’ingerenza dello stato nella vita dei cittadini, fino a configurare quasi uno stato di polizia
Stabilità
·        Sono rimasti stabili i costi della politica
·        E’ rimasta stabile l’arroganza della burocrazia
·        Sono rimasti stabili gli organici della macchina statale
·        E’ rimasto sostanzialmente stabile lo spread
Diminuzione
·        E’ diminuita la fiducia nelle istituzioni
·        E’ diminuita la credibilità internazionale del paese
·        E’ diminuita l’indipendenza ed il grado di sovranità, cedute all’Europa ed alla Germania
·        E’ diminuito il rating dell’Italia presso le agenzie internazionali
·        E’ diminuita la voglia di impresa
·        E’ grandemente diminuita la fiducia nell’Europa e nell’Euro
Altre aggiunte a questo elenco possono essere fatte dai lettori. La conclusione di queste considerazioni non sembra deporre a favore del successo dell’azione tecnica, nella quale tante speranze erano state riposte e magnificate a suo tempo. A consuntivo si può affermare che la scelta antidemocratica effettuata dal Presidente Napolitano, per porre termine all’insipienza della nostra classe politica troppo abbarbicata alle proprie – spesso pluridecennali – posizioni di potere non sia stata particolarmente felice: tra tecnici e politici la gara per il primato di insipienza e incapacità operativa e decisionale è molto serrata ed aperta.
Il Bertoldo

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