06 maggio 2013

Originalita'


Il neo Presidente del Consiglio, Enrico Letta, nei suoi due discorsi ai due rami del Parlamento, ha esposto, com’è naturale, le linee direttrici del programma del suo governo. Si tratta della enunciazione di una serie di problemi molto realistici che il governo intende affrontare al più presto al fine di fare uscire il paese dalla situazione di stallo, se non di vero e proprio degrado, in cui versa ormai da anni. Ovviamente non ha indicato se non sommariamente in che modo intende dare una soluzione: ciò dovrà essere deciso dal Parlamento.
Ma, come abbiamo già avuto modo di notare, uno dei nuovi ministri, la signora Cécile Kyenge, ministro per l’Integrazione, non pare soddisfatta del programma del governo di cui fa parte, ed ha deciso di farsi un suo programma aggiuntivo. Ella ha infatti dichiarato proprio ieri l’intenzione di presentare al più presto un progetto di legge per concedere automaticamente la cittadinanza italiana a tutti coloro che nascono o sono nati in Italia: in breve l’adozione dello “jus soli”.
A parte il fatto che questo provvedimento non figura nel programma presentato dal Premier e che la sua utilità per la risoluzione dei più gravi ed urgenti problemi del paese è quantomeno dubbia, se non controproducente, e soprattutto che esso non ha nulla a che vedere con l’integrazione cui si intitola il dicastero da lei presieduto, vale la pena di ricordare come lei stessa si sia contraddetta.
Nel corso della sua campagna elettorale la Kyenge ha infatti dichiarato che “Un bambino, figlio di immigrati, che è nato qui e che qui si è formato deve essere un cittadino italiano”. Tra i suoi obiettivi: “Priorità assolute: lo jus soli e il cambiamento della Bossi Fini”. Riesce difficile capire come un neonato possa essersi formato (immagino dal punto di vista culturale, risultato appunto dell’integrazione) prima di nascere.
Peraltro forse una spiegazione, se pur alquanto maliziosa, di quanto si propone la neo ministra soprattutto per quanto riguarda la libertà d’immigrazione c’è. E’ a tutti noto che molte organizzazioni ONLUS e molti medici privati hanno deciso di dedicarsi volontariamente all’assistenza sanitaria nei paesi più disagiati d’Africa e di altre zone arretrate.
La dottoressa Kyenge, che esercita la professione di medico oculista, ha pensato ad una soluzione innovativa: anziché recarsi nei paesi dove non è possibile avere un’assistenza sanitaria adeguata ha pensato di far venire liberamente nel nostro paese i cittadini di quelle stesse regioni. Molto più comodo per i medici e molto più interessante per i soggetti coinvolti. E’ un po’ la ripetizione su scala nazionale della visita ambulatoriale invece di quella domiciliare.
Questa sì che è creatività, segno di un’integrazione perfettamente riuscita!

Il Bertoldo

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Se questa non la fermano sarà la definitiva caporetto dell'Italia... :((( Con tutti i problemi che ha 'sto disgraziato paese, ci mancava solo lo ius soli...

Scarciofola ha detto...

Giusto questa ci mancava ... ma guai a parlarne male ! Si rischia di essere indicati come razzisti ! Poveri noi ...

Anonimo ha detto...

'Razzista' è la parolina magica con cui i benpensanti buonisti del c... ti zittiscono, voilà! Così non puoi dire + niente... :((