Il
neo Presidente del Consiglio, Enrico Letta, nei suoi due discorsi ai due rami
del Parlamento, ha esposto, com’è naturale, le linee direttrici del programma
del suo governo. Si tratta della enunciazione di una serie di problemi molto
realistici che il governo intende affrontare al più presto al fine di fare
uscire il paese dalla situazione di stallo, se non di vero e proprio degrado,
in cui versa ormai da anni. Ovviamente non ha indicato se non sommariamente in
che modo intende dare una soluzione: ciò dovrà essere deciso dal Parlamento.
Ma,
come abbiamo già avuto modo di notare, uno dei nuovi ministri, la signora
Cécile Kyenge, ministro per l’Integrazione, non pare soddisfatta del programma
del governo di cui fa parte, ed ha deciso di farsi un suo programma aggiuntivo.
Ella ha infatti dichiarato proprio ieri l’intenzione di presentare al più
presto un progetto di legge per concedere automaticamente la cittadinanza
italiana a tutti coloro che nascono o sono nati in Italia: in breve l’adozione dello
“jus soli”.
A
parte il fatto che questo provvedimento non figura nel programma presentato dal
Premier e che la sua utilità per la risoluzione dei più gravi ed urgenti
problemi del paese è quantomeno dubbia, se non controproducente, e soprattutto
che esso non ha nulla a che vedere con l’integrazione cui si intitola il
dicastero da lei presieduto, vale la pena di ricordare come lei stessa si sia
contraddetta.
Nel
corso della sua campagna elettorale la Kyenge ha infatti dichiarato che “Un bambino, figlio di immigrati, che è
nato qui e che qui si è formato deve essere un cittadino italiano”. Tra
i suoi obiettivi: “Priorità assolute: lo jus soli e il cambiamento della Bossi
Fini”. Riesce difficile capire come un neonato possa essersi formato
(immagino dal punto di vista culturale, risultato appunto dell’integrazione)
prima di nascere.
Peraltro forse una spiegazione, se pur alquanto
maliziosa, di quanto si propone la neo ministra soprattutto per quanto riguarda
la libertà d’immigrazione c’è. E’ a tutti noto che molte organizzazioni ONLUS e
molti medici privati hanno deciso di dedicarsi volontariamente all’assistenza
sanitaria nei paesi più disagiati d’Africa e di altre zone arretrate.
La dottoressa Kyenge, che esercita la
professione di medico oculista, ha pensato ad una soluzione innovativa: anziché
recarsi nei paesi dove non è possibile avere un’assistenza sanitaria adeguata
ha pensato di far venire liberamente nel nostro paese i cittadini di quelle
stesse regioni. Molto più comodo per i medici e molto più interessante per i
soggetti coinvolti. E’ un po’ la ripetizione su scala nazionale della visita
ambulatoriale invece di quella domiciliare.
Questa sì che è creatività, segno di
un’integrazione perfettamente riuscita!
Il Bertoldo
Il Bertoldo
3 commenti:
Se questa non la fermano sarà la definitiva caporetto dell'Italia... :((( Con tutti i problemi che ha 'sto disgraziato paese, ci mancava solo lo ius soli...
Giusto questa ci mancava ... ma guai a parlarne male ! Si rischia di essere indicati come razzisti ! Poveri noi ...
'Razzista' è la parolina magica con cui i benpensanti buonisti del c... ti zittiscono, voilà! Così non puoi dire + niente... :((
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