Il clamore sulle avventure sessuali più o meno autentiche dei nostri politici ci ha veramente stufato. L’ultima perla giornalistica si riferisce al governatore del Lazio, Marrazzo, che sulla scia dello scandalo sollevato da una sua presunta avventura con omosessuali ha presentato le proprie dimissioni. A proposito di quest’ultimo avvenimento viene a proposito la massima latina “sic trans-it gloria mundi”.
Sembra proprio che i giornalisti non abbiano nessun altro argomento su cui esercitarsi. C’è la crisi economica e finanziaria, migliaia di lavoratori si trovano a spasso, migliaia di aziende piccole e medie sono sull’orlo della bancarotta perché le banche preferiscono finanziare i grossi speculatori piuttosto che il tessuto portante della nostra economia, l’ordine pubblico è in pericolo, non passa giorno che non siamo informati di stupri, violenze, rapine, omicidi anche nell’ambito famigliare, la magistratura pretende di sovrapporsi al Parlamento ed all’esecutivo ed altre amenità del genere. Ma di cosa si interessa la stampa? Della condotta sessuale, vera o presunta, di alcuni esponenti politici.
Il governatore Marrazzo si è dimesso, ed i suoi compagni di partito hanno prima provocato e poi applaudito la sua decisione, forse per mostrare la differenza con il comportamento del Presidente del Consiglio che, accusato di comportamenti per così dire “leggeri” nei confronti di alcune fanciulle di piccola virtù, è rimasto al suo posto. Sembra proprio che, per i soloni della sinistra, il fatto di essere indagati od accusati di comportamenti sessualmente giudicati sconvenienti (secondo la Sacra Costituzione nessuno è colpevole fino a sentenza passata in giudicato) costituisca l’unico motivo per essere ritenuti indegni: il furto, la concussione, la corruzione, ogni tipo di prevaricazione, eccetera sarebbero infatti solo bazzecole che non meritano alcuna riprovazione.
Va anche detto chiaro e forte che gli organi ed i personaggi del centro destra farebbero bene a lasciar perdere qualsiasi approfondimento della vicenda Marrazzo: se si è a suo tempo giudicato un atto di killeraggio il rumore fatto attorno alla presunta condotta sessuale del Premier, sarebbe opportuno ricordarselo e non approfittare dell’occasione per crocifiggere pubblicamente un appartenente allo schieramento avversario che, per quanto riguarda le sue abitudini sessuali è, a nostro modesto parere, padrone di comportarsi come vuole, purché non arrechi danno ad altri.
Il Bertoldo
26 ottobre 2009
22 ottobre 2009
Frustate perche' portano il reggiseno
In Somalia le donne vengono prese a frustate se indossano un reggiseno. La notizia, agghiacciante ma non sorprendente visto il caos che regna nella nostra ex-colonia, QUI.
La punizione viene inflitta da un gruppo estremista islamico chiamato al Shabaab che ferma le donne e chiede di scuotere i seni. Se trovate a portare un reggiseno, vengono frustate in pubblico.
Islam, una religione moderna, civile, progredita...
"Uccidiamo Berlusconi", il gruppo spazzatura di Facebook
11.533 iscritti alle 17,00 del 21 ottobre 2009. Tanti sono i “seguaci” del gruppo che ha un obiettivo molto chiaro: uccidere Silvio Berlusconi. Soltanto in Italia questo schifo può passare nella più totale indifferenza....
Il resto sul blog di DAW
Pazzesco! E cosa dice l'opposizione? Dove sono i commenti di D'Alema, Franceschini, Veltroni contro questa oscenita'?
E ben ricordare che le minacce di morte in una democrazia non sono rivolte solo alla persona alla quale vengono dirette ma a tutti quelli che credono nella democrazia e alla liberta' di opinioni.
Shame, shame, shame!
Il resto sul blog di DAW
Pazzesco! E cosa dice l'opposizione? Dove sono i commenti di D'Alema, Franceschini, Veltroni contro questa oscenita'?
E ben ricordare che le minacce di morte in una democrazia non sono rivolte solo alla persona alla quale vengono dirette ma a tutti quelli che credono nella democrazia e alla liberta' di opinioni.
Shame, shame, shame!
21 ottobre 2009
Piercing vegetariano
il Phuket Vegetarian Festival.
Degli abitanti di Phuket di origine cinese cheintraprendono una dieta vegetariana di nove giorni, come forma di elevazione spirituale e per propiziarsi la benevolenza delle divinita'...
Il festival e' caratterizzato da processioni variopinte e sfilate ma anche da pratiche corporee “estreme”, come camminate sui carboni ardenti o piercing con coltelli, spiedi o altri attrezzi, a cui si sottopongono i devoti in stato di trance.
20 ottobre 2009
Magistratura "democratica"?
A seguito di alcune recenti scandalose pronunce di carattere chiaramente politico della Magistratura – annullamento del cosiddetto Lodo Alfano, con palese contraddizione della Suprema Corte nei confronti di una sua precedente decisione, condanna di Fininvest al pagamento di una esorbitante somma alle società dell’ingegnere Carlo Debenedetti, la immediata promozione del giudice autore di tale sentenza – il governo ha manifestato l’intenzione di provvedere quanto prima a realizzare le riforme necessarie per ricondurre tutta l’amministrazione della giustizia su binari più corrispondenti ad uno stato di diritto quale dovrebbe essere il nostro.
Fra le riforme ventilate, l’annosa questione della divisione delle carriere fra magistratura inquirente e magistratura giudicante e la reintroduzione di una qualche forma di temporanea protezione di alcune alte cariche istituzionali, o forse anche di tutti i componenti del parlamento, contro le incursioni della magistratura tendenti a vanificare, per via giudiziaria, le scelte democratiche degli elettori.
Com’era da prevedere abbiamo assistito ad una immediata levata di scudi dei principali organi rappresentativi dell’ordine (non del potere) giudiziario, che, come è sua inveterata abitudine, imbastisce un preventivo processo alle intenzioni, senza attendere affatto la pronuncia dei rappresentanti del popolo, cui appartiene costituzionalmente “la sovranità”. E’ chiaro che si cerca di abusare dalle giuste protezioni che la Costituzione riserva alla Magistratura, mettendole al di sopra di quanto comunque la stessa Costituzione pone alla base del nostro ordinamento, ossia l’esclusiva potestà legislativa del Parlamento elettivo, cui deve comunque inchinarsi anche la magistratura nel proprio quotidiano operare.
Non c’è alcun dubbio che tutti, magistrati compresi, godano del diritto di critica nei confronti di quanto la politica si propone di fare od effettivamente fa, ma sembra un tantino esagerato invocare diritti che non sono riconosciuti tali da nessuna disposizione di legge. In particolare si è espressa la massima indignazione nei confronti di una ipotetica sottomissione dei Pubblici Ministeri al potere esecutivo, sull’esempio di quanto avviene in Francia. Ciò appare tanto più fuori luogo quando si rifletta al fatto che, in effetti, buona parte della magistratura si è spontaneamente sottomessa non al potere politico liberamente scelto dagli elettori, ma ad una ben definita parte politica, peraltro largamente minoritaria nel paese.
C’è da auspicare che, ben al di là della separazione delle carriere all’interno della Magistratura, si provveda quanto prima a separare nettamente l’attività giudiziaria da quella politica, impedendo che gli appartenenti all’ordine giudiziario svolgano contemporaneamente attività politica: chi desidera entrare in politica deve assolutamente dimettersi dalla magistratura, al fine di evitare nel modo più assoluto ogni sfacciata manifestazione di parzialità per motivi politici, come oggi assai comunemente avviene, senza che gli organi di governo della magistratura pensino minimamente di intervenire per ristabilire una sia pur leggera parvenza di imparzialità.
Il Bertoldo
Fra le riforme ventilate, l’annosa questione della divisione delle carriere fra magistratura inquirente e magistratura giudicante e la reintroduzione di una qualche forma di temporanea protezione di alcune alte cariche istituzionali, o forse anche di tutti i componenti del parlamento, contro le incursioni della magistratura tendenti a vanificare, per via giudiziaria, le scelte democratiche degli elettori.
Com’era da prevedere abbiamo assistito ad una immediata levata di scudi dei principali organi rappresentativi dell’ordine (non del potere) giudiziario, che, come è sua inveterata abitudine, imbastisce un preventivo processo alle intenzioni, senza attendere affatto la pronuncia dei rappresentanti del popolo, cui appartiene costituzionalmente “la sovranità”. E’ chiaro che si cerca di abusare dalle giuste protezioni che la Costituzione riserva alla Magistratura, mettendole al di sopra di quanto comunque la stessa Costituzione pone alla base del nostro ordinamento, ossia l’esclusiva potestà legislativa del Parlamento elettivo, cui deve comunque inchinarsi anche la magistratura nel proprio quotidiano operare.
Non c’è alcun dubbio che tutti, magistrati compresi, godano del diritto di critica nei confronti di quanto la politica si propone di fare od effettivamente fa, ma sembra un tantino esagerato invocare diritti che non sono riconosciuti tali da nessuna disposizione di legge. In particolare si è espressa la massima indignazione nei confronti di una ipotetica sottomissione dei Pubblici Ministeri al potere esecutivo, sull’esempio di quanto avviene in Francia. Ciò appare tanto più fuori luogo quando si rifletta al fatto che, in effetti, buona parte della magistratura si è spontaneamente sottomessa non al potere politico liberamente scelto dagli elettori, ma ad una ben definita parte politica, peraltro largamente minoritaria nel paese.
C’è da auspicare che, ben al di là della separazione delle carriere all’interno della Magistratura, si provveda quanto prima a separare nettamente l’attività giudiziaria da quella politica, impedendo che gli appartenenti all’ordine giudiziario svolgano contemporaneamente attività politica: chi desidera entrare in politica deve assolutamente dimettersi dalla magistratura, al fine di evitare nel modo più assoluto ogni sfacciata manifestazione di parzialità per motivi politici, come oggi assai comunemente avviene, senza che gli organi di governo della magistratura pensino minimamente di intervenire per ristabilire una sia pur leggera parvenza di imparzialità.
Il Bertoldo
19 ottobre 2009
Spettacolo a Roma
31 ottobre ore 11 e 15
MUSEI DI VILLA TORLONIA , CASINA DELLE CIVETTE
POESIA E MAGIA Il 31 ottobre presso la CASINA DELLE CIVETTE a VILLA TORLONIA si svolgerà POESIA E MAGIA, con gli attori Sergio Ammirata, Patrizia Parisi, Helene Olivi Borghese, che leggeranno brani tratti dalle Operette Morali e da alcune liriche di Giacomo Leopardi.
Spettacolo itinerante nel rifugio di un principe fantasioso e malinconico.
A cura dell’Associazione La Plautina.
Biglietto: ingresso gratuito con biglietto del Museo (intero 3,00 euro, ridotto 1,50 euro). Info e prenotazioni (consigliata): 060608
Cliccare la foto per altre informazioni
Una scomoda verita': Al Gore rifiuta il dibattito
Al Gore ha sempre rifiutato di rispondere alle domande del pubblico dopo i suoi discorsi allarmisti sul riscaldamento globale.
La settimana scorsa, durante la riunione annuale dell'Ordine dei Giornalisti Ambientali, un filmaker irlandese Phelim McAleer, aveva chiesto ad Al Gore di commentare sul suo film del 2007 e sulla sentenza dell'alta Corte inglese che aveva trovato tantissimi errori scientifici.
Il suo microfono e' stato subito spento e McAleer escortato fuori dall'aula.
Lord Christopher Monckton spiega perche' il riscaldamento globale e' un'esagerazione.
La settimana scorsa, durante la riunione annuale dell'Ordine dei Giornalisti Ambientali, un filmaker irlandese Phelim McAleer, aveva chiesto ad Al Gore di commentare sul suo film del 2007 e sulla sentenza dell'alta Corte inglese che aveva trovato tantissimi errori scientifici.
Il suo microfono e' stato subito spento e McAleer escortato fuori dall'aula.
Lord Christopher Monckton spiega perche' il riscaldamento globale e' un'esagerazione.
16 ottobre 2009
I Trenta Denari
Moltissimi, a partire dal Presidente del Consiglio, il Ministro dell’Economia, il Governatore della Banca d’Italia, il Presidente di Confindustria, politici, capi d’azienda ed altri lamentano ogni giorno che il mancato appoggio delle banche alle aziende, soprattutto quelle di minori dimensioni, metta queste ultime in situazioni finanziarie spesso difficilissime e le costringa a dilazionare il pagamento dei propri fornitori, causando in tal modo una catena di ritardi nei pagamenti e quindi nella circolazione del denaro che rischia di essere fatale per moltissime imprese. Anche lo Stato si è da tempo adeguato a questo sciagurato andazzo, con ritardi biblici nel pagamento dei propri debiti, siano essi verso i fornitori o verso quei contribuenti che, per qualsiasi ragione, hanno versato più del dovuto.
Tuttavia non dobbiamo generalizzare: non tutti, in Italia, ritardano in questo modo i propri pagamenti. Esiste un organismo che ha l’abitudine di pagare, come si suol dire, cash i servizi resi. Si tratta, come ognuno può facilmente comprendere, del Consiglio Superiore della Magistratura. Questo supremo Sinedrio, ovviamente orientato in modo inequivocabile a sinistra, non ha esitato a versare i dovuti 30 denari – sotto forma di una fulminea promozione – al magistrato Raimondo Mesiano, autore della ridicola sentenza con cui si condannano la Fininvest e Silvio Berlusconi a versare al capo ufficioso della sinistra, Carlo Debenedetti, la somma di settecentocinquanta milioni di euro, con esecutività immediata.
Il premio è chiaramente la ricompensa per aver inferto al nemico un colpo che – sperano – possa essere mortale sul piano economico e politico (fortunatamente non del tipo di quello auspicato da un membro della segreteria provinciale DS di Modena) per il Presidente del Consiglio, il vero emarginatore dei comunisti, cattocomunisti, radical-chic e simili con la sua discesa in campo nel 1994, e “il modo ancor lor duole”.
Già un paio di millenni fa un altro spregevole individuo ricevette una ricompensa per aver fatto il lavoro sporco nei confronti di persona non grata agli intellettuali dell’epoca; risulta però che in seguito restituì il denaro ricevuto e si impiccò per il pentimento. Non crediamo che – suicidio a parte – il magistrato premiato ne seguirà l’esempio, dato che evidentemente non gliene importa nulla del fatto che, a fronte della sua promozione, alcune migliaia di lavoratori rischino il proprio posto. Parafrasando ciò che diceva un noto attore in un famoso film, “è la nostra opposizione, bellezza”...
Il Bertoldo
Tuttavia non dobbiamo generalizzare: non tutti, in Italia, ritardano in questo modo i propri pagamenti. Esiste un organismo che ha l’abitudine di pagare, come si suol dire, cash i servizi resi. Si tratta, come ognuno può facilmente comprendere, del Consiglio Superiore della Magistratura. Questo supremo Sinedrio, ovviamente orientato in modo inequivocabile a sinistra, non ha esitato a versare i dovuti 30 denari – sotto forma di una fulminea promozione – al magistrato Raimondo Mesiano, autore della ridicola sentenza con cui si condannano la Fininvest e Silvio Berlusconi a versare al capo ufficioso della sinistra, Carlo Debenedetti, la somma di settecentocinquanta milioni di euro, con esecutività immediata.
Il premio è chiaramente la ricompensa per aver inferto al nemico un colpo che – sperano – possa essere mortale sul piano economico e politico (fortunatamente non del tipo di quello auspicato da un membro della segreteria provinciale DS di Modena) per il Presidente del Consiglio, il vero emarginatore dei comunisti, cattocomunisti, radical-chic e simili con la sua discesa in campo nel 1994, e “il modo ancor lor duole”.
Già un paio di millenni fa un altro spregevole individuo ricevette una ricompensa per aver fatto il lavoro sporco nei confronti di persona non grata agli intellettuali dell’epoca; risulta però che in seguito restituì il denaro ricevuto e si impiccò per il pentimento. Non crediamo che – suicidio a parte – il magistrato premiato ne seguirà l’esempio, dato che evidentemente non gliene importa nulla del fatto che, a fronte della sua promozione, alcune migliaia di lavoratori rischino il proprio posto. Parafrasando ciò che diceva un noto attore in un famoso film, “è la nostra opposizione, bellezza”...
Il Bertoldo
La barzelletta del giorno: A letto gli inglesi durano piu' a lungo
E te credo...Lo fanno una volta all'anno.
Poveri inglesi. E' ben noto che loro donne vengono da noi per imparare l'arte dell'amore....
Ridicoli!
Poveri inglesi. E' ben noto che loro donne vengono da noi per imparare l'arte dell'amore....
Ridicoli!
Aprender a perdonar
Al aproximarse a la recepción de un hotel, a un hombre le llama la atención un ruido y al voltearse a ver qué es, golpea sin querer con el codo el seno de una linda mujer.
Apenado y sin saber qué hacer, él dice:
- 'Mil disculpas señorita, si su corazón es tan suave como su seno, tengo la seguridad de que me perdonará'
La mujer sonriendo le responde:
- 'Y si su pene es tan duro como su codo, mi habitación es la 201'
Apenado y sin saber qué hacer, él dice:
- 'Mil disculpas señorita, si su corazón es tan suave como su seno, tengo la seguridad de que me perdonará'
La mujer sonriendo le responde:
- 'Y si su pene es tan duro como su codo, mi habitación es la 201'
Peggiora la salute del Re della Thailandia
Il re della Thailandia, l'81enne Bhumibol Adulyadej, e' in precarie condizioni di salute. Il monarca che e' il piu' longevo del pianeta con un regno di 63 anni, e' ricoverato in ospedale da piu' di un mese, per via di un'infezione polmonare.
Dovesse venire a mancare, il paese potrebbe entrare in un lungo periodo di crisi perche' il suo successore, il Principe Vajiralongkorn, un personaggio freddo e lurido, e' odiato dalla popolazione, al contrario dell'attuale Re, molto amato, anzi venerato come un Dio, per via della sua forte autorita' morale, e perche' e' l'unica persona che tiene unita la popolazione.
Dovesse venire a mancare, il paese potrebbe entrare in un lungo periodo di crisi perche' il suo successore, il Principe Vajiralongkorn, un personaggio freddo e lurido, e' odiato dalla popolazione, al contrario dell'attuale Re, molto amato, anzi venerato come un Dio, per via della sua forte autorita' morale, e perche' e' l'unica persona che tiene unita la popolazione.
15 ottobre 2009
Continua l'assalto della stampa inglese contro l'Italia. Ennesimo vergognoso articolo
Adesso ci accusano di essere responsabili della morte di 10 soldati francesi perche' il nostro governo avrebbe pagato mazzette ai Talebani...
Ha ragione La Russa. Ennesima spazzatura.
Detto questo sarebbe anche ora di zittire questi arroganti barbari anglosassoni.
Forse con qualche denuncia. Cominciano a diventare noiosi questi continui assalti....
Ha ragione La Russa. Ennesima spazzatura.
Detto questo sarebbe anche ora di zittire questi arroganti barbari anglosassoni.
Forse con qualche denuncia. Cominciano a diventare noiosi questi continui assalti....
Loony Moonies
40,000 coppie della setta di Moon sono stati sposati in massa a Seoul ieri dal fondatore, il "reverendo" Sun Myung Moon. La cerimonia, battezzata "True Parent's Cosmic Blessing Ceremony" e' stata la piu' grande del decennio.
Che tristezza....
Che tristezza....
Sorelle d'Italia
Bellissima pubblicita'. Ma alcuni politici si sono scandalizzati.
Strano paese l'Italia. Si polemizza sempre su tutto anche per uno spot che trovo molto originale, gradevole, elegante....
H/T: spersoinunsogno
Strano paese l'Italia. Si polemizza sempre su tutto anche per uno spot che trovo molto originale, gradevole, elegante....
H/T: spersoinunsogno
14 ottobre 2009
Come vincere il premio Nobel in 12 giorni
Barack Obama ha vinto il premio Nobel. L'unico requisito negli ultimi 10 anni per vincere questo premio era di essere contro George W. Bush.
Ma il Presidente Obama ha anche creato un precedente. Infatti la data limite per il deposito delle nomine era il 1 febbraio. Obama e' diventato Presidente 12 giorni prima.
Ecco dunque la lista degli "accomplishments" del Presidente americano che lo hanno portato a vincere il Nobel
Ma il Presidente Obama ha anche creato un precedente. Infatti la data limite per il deposito delle nomine era il 1 febbraio. Obama e' diventato Presidente 12 giorni prima.
Ecco dunque la lista degli "accomplishments" del Presidente americano che lo hanno portato a vincere il Nobel
Honduras - il ritorno dell'antisemitismo
Hugo Chavez importa in America Latina l'ideologia antisemita di Ahmadinejad.
"A volte mi chiedo se Hitler non avesse ragione nel volere farla finita con questa razza, con il celebre Olocausto, perche' se ci sono persone dannose per il nostro paese, sono gli ebrei, gli israeliti"
David Romero Ellner
Direttore Esecutivo
Radio Globo, Honduras
E fervente sostenitore del deposto presidente Manuel Zelaya.
Ascolta l'intervista della vergogna.
"A volte mi chiedo se Hitler non avesse ragione nel volere farla finita con questa razza, con il celebre Olocausto, perche' se ci sono persone dannose per il nostro paese, sono gli ebrei, gli israeliti"
David Romero Ellner
Direttore Esecutivo
Radio Globo, Honduras
E fervente sostenitore del deposto presidente Manuel Zelaya.
Ascolta l'intervista della vergogna.
Chavez espropria l'hotel Hilton - Isla Margarita
Con un decreto presidenziale, il dittatore comunista ha deciso il trasferimento di proprieta' dell'hotel Hilton sull'isola di Margarita al governo. L'albergo verra' gestito dall'impresa statale Venezolana de Turismo .
Uno dei posti piu' belli del mondo...Gestito dai comunisti. Che tristezza.
Uno dei posti piu' belli del mondo...Gestito dai comunisti. Che tristezza.
13 ottobre 2009
Miss Indonesia criticata per non avere indossato il velo
Qori Sandioriva, di 18 anni della provincia di Aceh, ha vinto ieri il titolo di Miss Indonesia. Ma alcuni clerici musulmani hanno protestato perche' secondo loro avrebbe dovuto coprirsi con un velo secondo gli usi della sua provincia.
La provincia di Aceh e' la piu' islamista del paese.
Tra poco arriva la fatwa...
La provincia di Aceh e' la piu' islamista del paese.
Tra poco arriva la fatwa...
Giornalista inglese viene fatto zittire quando mette in questione il film di Al Gore
Perche' Al Gore non risponde alla domanda e sopratutto perche' il giornalista viene fatto zittire?
Risposta: Perche' il riscaldamento globale e' un mito.
Risposta: Perche' il riscaldamento globale e' un mito.
Che cosa e' successo al riscaldamento globale?
l'anno più caldo mai registrato a livello globale non è stato nel 2008 o nel 2007, ma nel 1998.
Un articolo del corrispondente della BBC Climate, Paul Hudson.
La BBC, portavoce degli allarmisti, comincia a cambiare musica.....
Un articolo del corrispondente della BBC Climate, Paul Hudson.
La BBC, portavoce degli allarmisti, comincia a cambiare musica.....
Rivoluzione
La rivoluzione (dal tardo latino revolutio, -onis, rivolgimento) può essere definita come un mutamento improvviso e profondo che comporta la rottura di un modello precedente e il sorgere di un nuovo modello. Questa la definizione comunemente accettata. Quello a cui stiamo assistendo in Italia in questo momento è esattamente il contrario: con mezzi del tutto antidemocratici ed illiberali si cerca di provocare l’interruzione di un movimento che tende ad innovare il modello esistente, al fine di mantenere le peggiori caratteristiche del modello precedente.
A questo movimento che cerca di bloccare ogni tentativo di modifica dello status quo partecipano evidentemente tutte le varie sfaccettature della sinistra, partiti, sindacati, stampa, televisione lottizzata, molti dei cosiddetti intellettuali, e soprattutto la magistratura forte di un potere esagerato e di una sostanziale completa immunità ottenuti non per investitura popolare (“la sovranità appartiene al popolo” art. 2 della Costituzione) ma semplicemente per concorso, spesso truccato.
Gli ultimi esempi sono sotto gli occhi di tutti: la Corte Costituzionale che smentisce se stessa pur di colpire il “nemico”; un magistrato del Tribunale di Milano (cui spetta il titolo di vincitore del Guinness dei Primati, inteso naturalmente in senso zoologico) che in un attacco di megalomania condanna il solito “nemico” ad una pena così grave da mettere in pericolo l’esistenza delle sue aziende e delle migliaia di lavoratori che in esse prestano la loro opera, senza curarsi delle disposizioni di legge, della coerenza, della giustizia che pur professa di amministrare “in nome del popolo”!
Ormai si può dire che sia le forze di sinistra sia tutto lo stuolo dei loro fiancheggiatori di cui si è detto si ispirino ai principi del giacobinismo che tanto danno ha fatto in Francia due secoli fa, e che sboccò, inevitabilmente, nella dittatura: chiunque non la pensa come noi, o lo fa in maniera tiepida, è un nemico del popolo – naturalmente senza curarsi di ciò che il popolo stesso pensi in quanto esso è ritenuto troppo rozzo per capire – e come tale va abbattuto senza pietà in quanto non può godere di alcuna attenuante per ciò che rappresenta. La colpa imperdonabile di tali soggetti è quella di esistere.
Il momento è estremamente grave e solo un più deciso atteggiamento, senza tentennamenti né distinguo, delle forze veramente riformatrici – e che per ciò stesso possono essere definite le sole veramente progressiste – potrà fermare la deriva populista e vetero marxista che cerca di risuscitare movimenti ed idee ormai definitivamente condannati dalla storia e dagli stessi popoli che sulla propria pelle li hanno sperimentati.
Il Bertoldo
A questo movimento che cerca di bloccare ogni tentativo di modifica dello status quo partecipano evidentemente tutte le varie sfaccettature della sinistra, partiti, sindacati, stampa, televisione lottizzata, molti dei cosiddetti intellettuali, e soprattutto la magistratura forte di un potere esagerato e di una sostanziale completa immunità ottenuti non per investitura popolare (“la sovranità appartiene al popolo” art. 2 della Costituzione) ma semplicemente per concorso, spesso truccato.
Gli ultimi esempi sono sotto gli occhi di tutti: la Corte Costituzionale che smentisce se stessa pur di colpire il “nemico”; un magistrato del Tribunale di Milano (cui spetta il titolo di vincitore del Guinness dei Primati, inteso naturalmente in senso zoologico) che in un attacco di megalomania condanna il solito “nemico” ad una pena così grave da mettere in pericolo l’esistenza delle sue aziende e delle migliaia di lavoratori che in esse prestano la loro opera, senza curarsi delle disposizioni di legge, della coerenza, della giustizia che pur professa di amministrare “in nome del popolo”!
Ormai si può dire che sia le forze di sinistra sia tutto lo stuolo dei loro fiancheggiatori di cui si è detto si ispirino ai principi del giacobinismo che tanto danno ha fatto in Francia due secoli fa, e che sboccò, inevitabilmente, nella dittatura: chiunque non la pensa come noi, o lo fa in maniera tiepida, è un nemico del popolo – naturalmente senza curarsi di ciò che il popolo stesso pensi in quanto esso è ritenuto troppo rozzo per capire – e come tale va abbattuto senza pietà in quanto non può godere di alcuna attenuante per ciò che rappresenta. La colpa imperdonabile di tali soggetti è quella di esistere.
Il momento è estremamente grave e solo un più deciso atteggiamento, senza tentennamenti né distinguo, delle forze veramente riformatrici – e che per ciò stesso possono essere definite le sole veramente progressiste – potrà fermare la deriva populista e vetero marxista che cerca di risuscitare movimenti ed idee ormai definitivamente condannati dalla storia e dagli stessi popoli che sulla propria pelle li hanno sperimentati.
Il Bertoldo
08 ottobre 2009
Sollievo
Finalmente la Corte Costituzionale ha fatto chiarezza una volta per tutte. Coloro che sospettavano che fosse in atto un’azione concentrica delle sinistre mirante a disattendere il voto popolare ed a destabilizzare il governo sono stati clamorosamente smentiti. Ormai è certo: non ci può essere alcun sospetto in merito, adesso ne abbiamo l’assoluta certezza suffragata dal più alto ed inappellabile consesso istituzionale in campo giuridico-costituzionale.
Non si conoscono ancora le motivazioni della pronuncia della Corte, ma certamente saranno molto sottili ed articolate, in quanto essa dovrà smentire se stessa su un argomento del quale già si era occupata pochissimi anni orsono. Non siamo giuristi e lasciamo ad altre menti più illuminate e competenti l’incarico di discettare su questo difficile argomento. Tuttavia non possiamo esimerci, da gente della strada, di svolgere alcune considerazioni.
Nel dispositivo della sentenza si indica la necessità di ricorrere ad una legge costituzionale e si richiama l’articolo 3 della Costituzione che sancisce l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Non ci appare chiaro per quale motivo una legge costituzionale può essere in contrasto con un articolo imperativo della Costituzione stessa. Va peraltro notato che già la Costituzione deroga al principio dell’uguaglianza dei cittadini: infatti, mentre tutti i cittadini sono soggetti ad un giudice terzo, i membri della magistratura si giudicano fra di loro.
D’altra parte con la sua pronuncia la Corte Costituzionale sembra aver derogato al principio della certezza del diritto: se l’interpretazione della legge varia secondo gli umori o la composizione del collegio giudicante, non v’è più alcuna certezza ed i cittadini non possono che trovarsi disorientati. Come si può affermare che, secondo il dettato del diritto romano, “ignorantia legis non excusat” se la legge stessa può essere di volta in volta interpretata in modo diverso? E come si concilia il principio dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge se alcuni sono stati giudicati ante pronuncia ed altri post? Le decisioni della Corte Costituzionale entrano infatti in vigore solo dal giorno successivo alla loro pubblicazione.
Infine un’ultima considerazione. Appare infatti piuttosto strano che la Corte si preoccupi di non concedere alle più alte cariche dello stato una sospensione dei processi in corso, che in definitiva si risolve in un prolungamento dei termini della prescrizione nei loro confronti, quando è ormai a tutti noto (forse non ai supremi giudici) che le più assurde lungaggini processuali sono ormai abituali, con rinvii di udienze non di settimane o mesi, ma spesso addirittura di parecchi anni. Forse è più importante che le cariche dello stato siano giudicate ed eventualmente condannate in tempi brevi, con possibili gravi conseguenze sulla stabilità dello stato, piuttosto che assicurare una rapida giustizia a tutti i cittadini?
Il Bertoldo
Non si conoscono ancora le motivazioni della pronuncia della Corte, ma certamente saranno molto sottili ed articolate, in quanto essa dovrà smentire se stessa su un argomento del quale già si era occupata pochissimi anni orsono. Non siamo giuristi e lasciamo ad altre menti più illuminate e competenti l’incarico di discettare su questo difficile argomento. Tuttavia non possiamo esimerci, da gente della strada, di svolgere alcune considerazioni.
Nel dispositivo della sentenza si indica la necessità di ricorrere ad una legge costituzionale e si richiama l’articolo 3 della Costituzione che sancisce l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Non ci appare chiaro per quale motivo una legge costituzionale può essere in contrasto con un articolo imperativo della Costituzione stessa. Va peraltro notato che già la Costituzione deroga al principio dell’uguaglianza dei cittadini: infatti, mentre tutti i cittadini sono soggetti ad un giudice terzo, i membri della magistratura si giudicano fra di loro.
D’altra parte con la sua pronuncia la Corte Costituzionale sembra aver derogato al principio della certezza del diritto: se l’interpretazione della legge varia secondo gli umori o la composizione del collegio giudicante, non v’è più alcuna certezza ed i cittadini non possono che trovarsi disorientati. Come si può affermare che, secondo il dettato del diritto romano, “ignorantia legis non excusat” se la legge stessa può essere di volta in volta interpretata in modo diverso? E come si concilia il principio dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge se alcuni sono stati giudicati ante pronuncia ed altri post? Le decisioni della Corte Costituzionale entrano infatti in vigore solo dal giorno successivo alla loro pubblicazione.
Infine un’ultima considerazione. Appare infatti piuttosto strano che la Corte si preoccupi di non concedere alle più alte cariche dello stato una sospensione dei processi in corso, che in definitiva si risolve in un prolungamento dei termini della prescrizione nei loro confronti, quando è ormai a tutti noto (forse non ai supremi giudici) che le più assurde lungaggini processuali sono ormai abituali, con rinvii di udienze non di settimane o mesi, ma spesso addirittura di parecchi anni. Forse è più importante che le cariche dello stato siano giudicate ed eventualmente condannate in tempi brevi, con possibili gravi conseguenze sulla stabilità dello stato, piuttosto che assicurare una rapida giustizia a tutti i cittadini?
Il Bertoldo
06 ottobre 2009
Colpi Di Pietro
L’onorevole Antonio Di Pietro è universalmente noto, oltre che per la sua attività politica, anche come raffinato conoscitore e cultore della lingua italiana. Non si sapeva però che fosse un altrettanto sottile intenditore ed interprete della cultura classica, al punto di presentare una sua particolare e personale versione di una famosa e lapidaria frase latina inserita da Tito Livio nelle sue Storie.
In occasione della recente votazione alla Camera del decreto che istituisce il cosiddetto “scudo fiscale” ha infatti stigmatizzato l’assenza di molti esponenti dell’opposizione ed in particolare del PD esclamando solennemente e severamente: “Mentre a Roma si fanno chiacchiere Sagunto non viene espugnata”. Com’è noto se l’innovativa versione del leader dell’Italia dei Valori fosse quella vera, non ci sarebbe stata la seconda guerra punica, con tutto quello che ne seguì.
Sempre l’ineffabile ex magistrato ha avuto il buon gusto e la signorilità di definire “vile” il Presidente Napolitano per aver firmato e quindi promulgato il decreto che, fra altre cose, dà il via al cosiddetto "scudo fiscale". Una simile affermazione , che vorrebbe in sostanza arruolare nelle proprie file in servizio permanente effettivo anche il Presidente della Repubblica in funzione anti Berlusconi, è stata fortunatamente stigmatizzata da tutte le parti politiche. Alcuni esponenti del PD hanno addirittura sostenuto che è impossibile rimanere alleati di un simile figuro: vedremo se alle parole seguiranno i fatti.
Tuttavia va rilevato che da parte di un ex membro della magistratura, che come tale aveva il compito di assicurare l’osservanza della legge, e che tuttora si erge comunque a giudice dei comportamenti altrui, sembra piuttosto incongruo l’ignoranza dell’articolo 278 del codice penale che infligge una pena di reclusione da uno a cinque anni a chiunque offenda l’onore ed il prestigio del Presidente della Repubblica.
Evidente il campione della lotta contro il “lodo Alfano”, pensa comunque di essere, per diritto divino, destinatario unico dell’immunità da ogni procedimento penale. Siamo comunque in attesa di vedere se la magistratura aprirà un fascicolo nei suoi confronti, anche se nutriamo poca fiducia. Come dice il vecchio proverbio “cane non mangia cane”, alla faccia dell’imparzialità…
Il Bertoldo
Vignetta: El Ciuco Rubro
In occasione della recente votazione alla Camera del decreto che istituisce il cosiddetto “scudo fiscale” ha infatti stigmatizzato l’assenza di molti esponenti dell’opposizione ed in particolare del PD esclamando solennemente e severamente: “Mentre a Roma si fanno chiacchiere Sagunto non viene espugnata”. Com’è noto se l’innovativa versione del leader dell’Italia dei Valori fosse quella vera, non ci sarebbe stata la seconda guerra punica, con tutto quello che ne seguì.
Sempre l’ineffabile ex magistrato ha avuto il buon gusto e la signorilità di definire “vile” il Presidente Napolitano per aver firmato e quindi promulgato il decreto che, fra altre cose, dà il via al cosiddetto "scudo fiscale". Una simile affermazione , che vorrebbe in sostanza arruolare nelle proprie file in servizio permanente effettivo anche il Presidente della Repubblica in funzione anti Berlusconi, è stata fortunatamente stigmatizzata da tutte le parti politiche. Alcuni esponenti del PD hanno addirittura sostenuto che è impossibile rimanere alleati di un simile figuro: vedremo se alle parole seguiranno i fatti.
Tuttavia va rilevato che da parte di un ex membro della magistratura, che come tale aveva il compito di assicurare l’osservanza della legge, e che tuttora si erge comunque a giudice dei comportamenti altrui, sembra piuttosto incongruo l’ignoranza dell’articolo 278 del codice penale che infligge una pena di reclusione da uno a cinque anni a chiunque offenda l’onore ed il prestigio del Presidente della Repubblica.
Evidente il campione della lotta contro il “lodo Alfano”, pensa comunque di essere, per diritto divino, destinatario unico dell’immunità da ogni procedimento penale. Siamo comunque in attesa di vedere se la magistratura aprirà un fascicolo nei suoi confronti, anche se nutriamo poca fiducia. Come dice il vecchio proverbio “cane non mangia cane”, alla faccia dell’imparzialità…
Il Bertoldo
Vignetta: El Ciuco Rubro
04 ottobre 2009
L' opposizione manifesta
Dietro il pretesto della liberta' di stampa, giornalisti e politici di sinitra, manifestano.
Beceri.
Incivili.
Volgari.
Ridicoli.
Come se in Italia non ci fosse gia' troppa liberta' di stampa.
60,000 a vomitare il loro odio contro un uomo.
Ancora una volta ennesima figuraccia di un'opposizione priva di argomenti ed idee che ha scelto come unica politica l'attacco e la calunnia contro il Presidente Berlusconi.
Nella foto sopra politici e giornalai sfilano. Si riconoscono Santoro, Travaglio, Franceschini, Bertinotti, Di Pietro e gli altri....
Beceri.
Incivili.
Volgari.
Ridicoli.
Come se in Italia non ci fosse gia' troppa liberta' di stampa.
60,000 a vomitare il loro odio contro un uomo.
Ancora una volta ennesima figuraccia di un'opposizione priva di argomenti ed idee che ha scelto come unica politica l'attacco e la calunnia contro il Presidente Berlusconi.
Nella foto sopra politici e giornalai sfilano. Si riconoscono Santoro, Travaglio, Franceschini, Bertinotti, Di Pietro e gli altri....
03 ottobre 2009
02 ottobre 2009
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